Salute 18 Aprile 2025 10:54

Tumori testa-collo: non solo fumo e alcol, HPV colpisce più i giovani

Aprile è il mese dedicato alla sensibilizzazione sui tumori del distretto testa-collo, un gruppo di neoplasie considerate rare, ma tutt'altro che trascurabili. A puntare i riflettori sul problema è l'Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia clinica
Tumori testa-collo: non solo fumo e alcol, HPV colpisce più i giovani

Aprile è il mese dedicato alla sensibilizzazione sui tumori del distretto testa-collo, un gruppo di neoplasie considerate rare, ma tutt’altro che trascurabili. In Italia, nel solo 2024, si stimano circa 5.977 nuove diagnosi, pari al 3% di tutti i tumori maligni. Nonostante la relativa bassa incidenza, questi tumori rappresentano un problema clinico e sociale di grande rilievo, poiché possono compromettere funzioni fondamentali come respirare, parlare, e mangiare, con impatti importanti sulla qualità della vita. A puntare i riflettori sui tumori testa-collo è l’Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia clinica (Airo).

Il ruolo dell’HPV nei tumori testa-collo

Fumo e alcol restano i principali fattori di rischio per lo sviluppo di questi tumori, ma negli ultimi anni è emersa una nuova realtà. E’ l’infezione da Papilloma Virus umano (HPV) (soprattutto HPV-16) che oggi riconosciuta come causa di un numero crescente di tumori orofaringei, in particolare quelli localizzati a livello delle tonsille e della base della lingua. “A differenza dei tumori HPV-negativi – spiega Liliana Belgioia del consiglio direttivo dell’Airo – queste forme colpiscono pazienti più giovani (età media intorno ai 50 anni), presentano una prognosi più favorevole con una migliore risposta ai trattamenti”.

La radioterapia protagonista della cura

Le strategie terapeutiche per i tumori testa-collo includono chirurgia, chemioterapia e radioterapia, spesso combinate in base alla localizzazione e all’estensione della malattia. In particolare, nella malattia localmente avanzata, la radioterapia rappresenta uno dei trattamenti cardine, con intenti curativi. Uno studio ha dimostrato che nei tumori orofaringei in fase iniziale/intermedia, la radioterapia è equivalente alla chirurgia robotica, sia in termini di efficacia che di qualità di vita post-trattamento. “Proprio in considerazione della maggiore sensibilità alla radioterapia e alla chemioterapia delle forme correlate all’infezione da HPV, la ricerca – continua Marco Krengli, presidente Airo – sta esplorando strategie di de-intensificazione terapeutica, con l’obiettivo di ridurre la tossicità dei trattamenti mantenendo alti tassi di controllo della malattia. Una medicina più personalizzata, quindi, è sempre più a portata di mano”.

 

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