L’anno 2025 segna un punto intermedio dell’Agenda 2030 per l’immunizzazione. Per questo, la nuova edizione della Settimana mondiale dell’immunizzazione, che si celebra alla fine di ogni mese di aprile, “esaminerà non solo ciò che l’immunizzazione fa per migliorare la vita oggi, ma anche ciò che con l’immunizzazione si può ottenere nei prossimi decenni, man mano che un maggior numero di bambini viene raggiunto con vaccinazioni essenziali e vengono sviluppati nuovi vaccini per proteggere da una gamma ancora più ampia di malattie in tutte le età”, spiega l’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla pagina del sito web dedicata alla ricorrenza. L’Oms ricorda come, “per garantire che i successi dell’immunizzazione degli ultimi 50 anni siano costruiti nei prossimi decenni, l’OMS, l’UNICEF, Gavi, l’Alleanza per i vaccini e altri partner continueranno la campagna ‘Humanly Possible’ lanciata lo scorso anno, con uno sguardo al futuro per garantire che l’immunizzazione per tutti sia umanamente possibile”.
Due i principali obiettivi prefissati per la Settimana Mondiale dell’Immunizzazione 2025, uno rivolto ai cittadini, l’altro ai decisori politici. Il primo è “dimostrare che è umanamente possibile avere meno malattie e più vita, se le persone – e le loro comunità – proteggono se stesse e i loro cari dalle malattie prevenibili con il vaccino attraverso l’immunizzazione”. Punto due “incoraggiare i governi a trasformare i vaccini in vaccinazioni attraverso forti programmi di immunizzazione a livello locale e nazionale per mantenere la promessa di immunizzazione per tutti”. Sono cinque, invece, i messaggi chiave che accompagneranno questi sette giorni di sensibilizzazione.
Il primo recita: ‘L’immunizzazione è una delle più grandi conquiste dell’umanità’. “Solo negli ultimi 50 anni – sottolinea l’Oms – i vaccini hanno salvato 154 milioni di persone, ovvero più di tre milioni all’anno, ovvero sei persone al minuto. Si stima che 94 milioni di queste vite salvate siano state il risultato della protezione dei vaccini contro il morbillo”. Ma non è tutto. Grazie alle vaccinazioni la sopravvivenza infantile è migliorata del 40%: attualmente sono sempre di più i bambini che vivono fino al loro primo compleanno.
Il secondo messaggio sottolinea l’effetto ‘gregge’ delle vaccinazioni: ‘I vaccini per una persona tengono al sicuro anche le altre persone’. Oggi, dice l’Oms, “nel mondo interconnesso, un’epidemia ovunque è una minaccia ovunque. Sostenendo le vaccinazioni, non solo salviamo vite umane, ma teniamo sotto controllo in tutto il mondo epidemie mortali di malattie come il morbillo, la difterite, il colera”. L’Organizzazione analizza anche l’impatto economico: vaccinare costa meno che rispondere ad emergenze sanitarie globali, come epidemie e pandemie.
‘I vaccini garantiscono meno malattie e più vita’ è il terzo slogan della Settimana dell’Immunizzazione 2025. “Dal 1988, tre miliardi di bambini sono stati immunizzati contro la poliomielite e oggi camminano 20 milioni di persone che altrimenti sarebbero rimaste paralizzate dalla poliomielite”, ricorda l’Oms, sottolineando come i vaccini siano in grado di “creare il futuro”.
‘Non tutti hanno lo stesso accesso ai vaccini salvavita’: con questa frase l’Oms mette in evidenza come, ancora oggi, le vaccinazione non siano adeguatamente accessibili ovunque. “Nel 2023, si stima che 14,5 milioni di bambini non abbiano mai ricevuto una singola dose di vaccino. Nonostante il vaccino contro il morbillo abbia salvato più vite di qualsiasi altro vaccino negli ultimi cinquant’anni, più di 22 milioni di bambini hanno comunque perso la prima dose di questo vaccino e altri 12 milioni hanno perso la seconda dose nel 2023”, scrive.
L’ultimo messaggio è di grande positività: ‘L’immunizzazione per tutti è umanamente possibile’. L’Oms esorta ad “essere decisi a raggiungere tutti i bambini con vaccini essenziali e intensificare i nostri sforzi per garantire che le persone di tutte le età siano protette dalle malattie prevenibili con i vaccini: i nonni contro l’influenza, le madri incinte contro il tetano e le ragazze contro l’HPV”. Gli esperti di sanità mondiali sono convinti che “per garantire che i successi degli ultimi 50 anni siano costruiti nei prossimi decenni, sono necessari nuovi investimenti. Ecco perché chiediamo ai governi di dare priorità agli investimenti nell’immunizzazione, compreso il finanziamento di Gavi, della Vaccine Alliance e di altri programmi chiave, per proteggere le prossime generazioni”, concludono.
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