Il punto e le nuove frontiere dell’ematologia con focus sui trapianti di midollo osseo: al via il congresso della Società Italiana Ematologia. L’evento si svolgerà dal 15 al 18 ottobre nella Capitale per riunire tutti gli esperti di settore. Fabrizio Pane, Presidente SIE: «Nuove frontiere nel trapianto e maggiori possibilità di cura»
Il Congresso SIE rappresenta l’evento più sentito dagli ematologi italiani; ogni due anni, i maggiori esperti nazionali ed internazionali del settore si confrontano per discutere le principali e più diffuse tipologie di tumori del sangue ed i progressi, i nuovi obiettivi e gli scenari terapeutici della disciplina. Secondo i dati riportati sul sito della Società, i tumori del sangue si collocano al quinto posto tra i più frequenti nel nostro Paese – con oltre 33 mila nuovi casi diagnosticati ogni anno – ma i passi avanti della ricerca confermano terapie salvavita efficaci.
La missione della SIE è da sempre quella di sostenere il progresso dell’ematologia, promuovere l’assistenza ai pazienti e dare impulso alla formazione e all’aggiornamento professionale. Oggi, la società scientifica prosegue l’obiettivo raccogliendo le numerose sfide del presente e del futuro: dalla lotta alle malattie del sangue come linfomi e leucemie ai nuovi target terapeutici tramite terapie alternative, passando per le battaglie contro le disparità regionali nell’accesso alle cure fino all’utilizzo delle nuove tecnologie. Durante i quattro giorni, saranno trattati tutti i più importanti argomenti ematologici, con un particolare focus sul trapianto di midollo osseo da cellule staminali emopoietiche.
«Il mondo delle malattie del sangue è stato rivoluzionato dall’impiego di nuovi farmaci: la possibilità di curare alcune patologie del sangue – soprattutto quelle neoplastiche – senza chemioterapia, è una delle conquiste» dichiara soddisfatto Fabrizio Pane, Presidente SIE, intervistato dalla stessa SIE, in occasione della conferenza stampa di presentazione al congresso.
Il professore, anche in qualità di Direttore del Centro Ematologia e Trapianto di Midollo, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, aggiunge: «Altre malattie, gravi e complesse, necessitano cure drastiche come il trapianto da cellule staminali». In merito a ciò, sottolinea: «Famiglie sempre più piccole determinano una difficoltà nel trovare donatori; in Italia, centri all’avanguardia in Europa e nel mondo e tecniche sempre più innovative permettono di effettuare con maggior sicurezza trapianti da donatori non perfettamente compatibili» specifica.
Il trapianto di cellule staminali del sangue rappresenta una terapia salvavita per un elevato numero di pazienti – soprattutto pediatrici- e per molte malattie del midollo osseo, neoplastiche e non: leucemie, linfomi, talassemie, immunodeficienze. Per tanti anni, l’unico donatore impiegato è stato un fratello o una sorella, ma la possibilità che due fratelli siano identici tra loro è solamente del 25%. Per ovviare a questa limitazione, sono stati creati i Registro Italiano dei Donatori Volontari di Midollo Osseo e le Banche di Raccolta e Conservazione del Sangue Placentare, come spiega Francesca Bonifazi, Presidente del Gruppo Italiano per il Trapianto di Midollo Osseo (GITMO): «Oggi, rispetto al passato, la possibilità di trovare un donatore arriva la 90%», afferma la dottoressa in occasione della conferenza stampa dell’evento e tra i relatori al congresso. «Due pazienti su tre non trovano donatori familiari, quindi si attiva la ricerca da Registro» puntualizza. «Grazie alla riqualificazione del Registro – prosegue l’ematologa – la probabilità di trovare un donatore varia dal 40 al 70% mentre per coloro che non rientrano in questo percorso esistono ulteriori due opzioni: il trapianto da cordone ombelicale e quello familiare detto aploidentico, ossia dal genitore o da un figlio – chiarisce la dottoressa -. Quest’ultimo – conclude – rappresenta ora il 30% dei trapianti ed è attuato su tutto il territorio nazionale».
L’Italia si è contraddistinta nell’ambito dei trapianti da staminali grazie all’eccezionale lavoro di ricerca che ha aperto la strada a nuove possibilità ritenute inizialmente impercorribili, come quella del trapianto da genitori, considerato difficile, se non impossibile. Novità e dati positivi, che non solo danno speranza ai pazienti ma riqualificano tutto il sistema di vita delle persone colpite da queste complesse patologie.
Qui il programma completo del congresso e tutte le informazioni