Il prossimo 29 ottobre si celebrerà in tutto il mondo la XIII Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale; tra le iniziative correlate, rientra l’evento “Dopo l’ictus cerebrale: percorsi di neuroriabilitazione in Italia tra competenze e passione”, organizzato dalla Fondazione Santa Lucia IRCCS in collaborazione con A.L.I.Ce. Italia Onlus e previsto per mercoledì 25 ottobre 2017. L’incontro sarà ospitato dal Centro Congressi […]
Il prossimo 29 ottobre si celebrerà in tutto il mondo la XIII Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale; tra le iniziative correlate, rientra l’evento “Dopo l’ictus cerebrale: percorsi di neuroriabilitazione in Italia tra competenze e passione”, organizzato dalla Fondazione Santa Lucia IRCCS in collaborazione con A.L.I.Ce. Italia Onlus e previsto per mercoledì 25 ottobre 2017. L’incontro sarà ospitato dal Centro Congressi della Fondazione Santa Lucia in via Ardeatina a Roma e vi parteciperanno esperti italiani e stranieri in ambito medico, tra cui il sociologo Domenico De Masi e il Coordinatore dell’Intergruppo Parlamentare sui problemi sociali dell’ictus cerebrale, Onorevole Gian Luigi Gigli. In questa occasione, A.L.I.Ce. Italia Onlus presenterà i primi risultati di un nuovo progetto di monitoraggio dei percorsi di neuroriabilitazione in Italia. I partecipanti potranno anche vedere in azione nuove tecnologie sviluppate dai Laboratori di Ricerca della Fondazione Santa Lucia e recentemente introdotte nei percorsi di cura dei pazienti post-ictus.
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L’incontro segue la scia della campagna di sensibilizzazione sull’ictus cerebrale e la fibrillazione atriale (FA) di A.L.I.Ce. Italia Onlus “Riprenditi la vita”, che lo scorso 5 ottobre ha offerto screening gratuiti per la fibrillazione atriale all’interno dei Giardini Pubblici Indro Montanelli di Milano.
La Fibrillazione Atriale è la più frequente tra le aritmie cardiache croniche. Al di sopra degli 85 anni, interessa quasi una persona su cinque, ed è una patologia destinata ad aumentare. I fattori di rischio o le condizioni che favoriscono la progressione della malattia sono: ipertensione arteriosa, obesità, diabete mellito, insufficienza renale e ipertiroidismo. Abuso di alcol, droghe e caffeina possono favorirla.
Come affermato da Nicoletta Reale, Presidente di A.L.I.Ce. Italia Onlus, questi eventi sono l’occasione per informare il pubblico sui fattori di rischio della FA e sul suo pericoloso legame con l’ictus cerebrale. In Italia, sono circa 1 milione le persone con FA, che è la causa di circa il 20% degli ictus ischemici. Chi ne è affetto, vede aumentare da 4 a 9 volte, a seconda dell’età, il rischio di ictus tromboembolico, che tende ad essere più grave e portare danni maggiori. Ad oggi, però, si calcola che circa il 30-40% di pazienti affetti da questa patologia in Italia non riceva un trattamento adeguato, nonostante siano da tempo disponibili soluzioni terapeutiche in grado di trattare in maniera efficace, sicura e agevole questa malattia. Da qualche anno, infatti, sono prescrivibili anche nel nostro Paese gli anticoagulanti orali di nuova generazione (NAO) che, rispetto ai vecchi farmaci, presentano numerosi vantaggi. Infatti, le persone affette da fibrillazione atriale e in trattamento con anticoagulante vedono le proprie attività limitate a causa del rischio di emorragia, che può conseguire a operazioni o incidenti anche banali. La disponibilità oggi della reversibilità dell’azione anticoagulante dei farmaci permette di vedere diminuito l’impatto della malattia sulla qualità di vita.