Poche risorse alla sanità pubblica e al contratto, peggioramento delle condizioni di lavoro, precariato e imbuto formativo sono tra le ragioni che potrebbero portare i medici a una o più giornate di sciopero tra dicembre e febbraio. Assemblee negli ospedali dal 23 novembre
Una «campagna di informazione per spiegare ai cittadini chi toglie loro le possibilità di cura» e «lo stato di agitazione delle categorie interessate». È quanto annunciato dall’Intersindacale dirigenza medica e sanitaria per porre l’attenzione sulle richieste di migliaia di medici e dirigenti sanitari che chiedono più risorse alla sanità pubblica e al contratto, ma non solo. Tra i motivi della protesta figurano infatti anche il peggioramento delle condizioni di lavoro e il mancato riconoscimento della gravosità, il precariato e l’esclusione di 10mila giovani medici dalle scuole di specializzazione.
Le motivazioni dello stato di agitazione sono così elencate in una nota dalle organizzazioni sindacali aderenti, che rappresentano oltre 100mila medici e dirigenti sanitari (ANAAO ASSOMED – CIMO – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN – FVM Federazione Veterinari e Medici – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – CISL MEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – UIL FPL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA E VETERINARIA):
Il calendario della protesta è ben definito: da lunedì 20 novembre si chiede ai medici il «rispetto assoluto dell’orario contrattuale». Giovedì 23 e Venerdì 24 novembre sono previste «assemblee di due ore nelle aziende sanitarie sul contratto di lavoro e sui fondi contrattuali», mentre giovedì 30 novembre gli Esecutivi nazionali delle organizzazioni sindacali si riuniranno a Roma, alla presenza della stampa, dei responsabili sanità dei partiti e dei gruppi parlamentari per «spiegare le ragioni di una o più giornate di sciopero nazionale di 24 ore di medici, veterinari e dirigenti sanitari italiani nel periodo dicembre 2017-febbraio 2018», conclude la nota.