Le tempistiche di prescrizione e decadenza
“Un medico riferisce che, a dispetto del periodo di 5 o 10 anni che si ha per far valere un proprio diritto al risarcimento di un danno subìto, il suo assicuratore ha eccepito che la sua copertura è inefficace. Il medico obietta che ha fatto passare solo due anni prima di presentare denuncia da quando ho avuto conoscenza dell’intenzione del presunto danneggiato di farsi risarcire. Dov’è la verità?”
La risposta dell’Assicuratore è corretta, in quanto fondata su una norma di legge. Il periodo di 10 o 5 anni si riferisce al tempo massimo concesso dalla legge al danneggiato (o in generale al portatore di un diritto per esercitarlo); alla scadenza del periodo, il diritto decade. Oggi si parla di 10 anni o di 5 anni a seconda della tipicizzazione che si dà al rapporto medico/paziente. Sta riprendendo forza la corrente giurisprudenziale per la quale non esiste un rapporto contrattuale tra un medico ospedaliero ed un paziente. Conseguentemente il periodo di prescrizione è di 5 anni soltanto. Altra cosa è invece il diritto che le parti (assicurato ed assicuratore) hanno a far valere l’efficacia della polizza. Questo diritto, secondo la legge, può essere esercitato nello spazio temporale di 2 anni, poi decade. Spesso si assiste a comportamenti dei medici/assicurati non condivisibili, che ritardano, o peggio omettono, la presentazione della denuncia del danno, nel timore di subire un aumento del premio o addirittura la disdetta della loro polizza da parte dell’Assicuratore. Rinunciare a “utilizzare la polizza” non è una buona cosa. La regola del claims made e la norma di legge della quale ora stiamo parlando, può costare molto più caro di un eventuale aumento di premio.
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