«Con l’appoggio della Spagna avremmo vinto». Lo ha sottolineato il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, parlando della partita per portare EMA, l’Agenzia europea del farmaco, a Milano. «A me hanno detto che la trattativa c’e’ stata ma alla fine il governo italiano ha detto di no e per ripicca, forse, la Spagna ha votato […]
«Con l’appoggio della Spagna avremmo vinto». Lo ha sottolineato il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, parlando della partita per portare EMA, l’Agenzia europea del farmaco, a Milano. «A me hanno detto che la trattativa c’e’ stata ma alla fine il governo italiano ha detto di no e per ripicca, forse, la Spagna ha votato di la’ – ha spiegato a margine di un convegno sul futuro della montagna lombarda -. Volevo capire quali sono state le richieste da parte della Spagna e quali sono state le ragioni per cui il governo italiano ha detto di no. Pero’ io non so quali siano le richieste. Aspetto di saperlo e poi valuteremo. Intanto dobbiamo prendere atto ed elaborare il lutto». Per stabilire il vincitore «dovevano fare i calci di rigore, non lanciare la monetina: cioe’ invitare Milano ed Amsterdam a Bruxelles, fare illustrare loro il dossier e poi decidere – ha continuato – . Ormai la monetina non c’e’ piu’ neanche nel torneo di calcetto del mio paese e c’e’ per l’assegnazione di Ema? Pazzesco, e’ un’Europa pazzesca». «Vorrei che il lavoro comune che si e’ fatto, questa grande intesa tra governo, Regione, Comune di Milano e mondo del privato possa continuare per ottenere altri risultati – ha concluso -. Questo e’ l’auspicio».
«E’ una delusione grandissima soprattutto per il sorteggio. Spero che nessun’altra agenzia venga mai più assegnata con un regolamento come questo e invece come aveva chiesto l’Italia su motivazioni tecniche e con scelte chiare ed evidenti a tutti. Devo dire che si può accettare di perdere una competizione ma certo per sorteggio è veramente incredibile». A dirlo è il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in occasione della presentazione della rivista Farma Magazine. «Pensiamo alle cose positive – aggiunge – l’Italia in primo luogo ha dimostrato una grandissima credibilità e autorevolezza a livello internazionale delle nostre strutture sanitarie, della nostra struttura del pharma del nostro sistema industriale del servizio sanitario nazionale. In particolare Milano che ha fornito un dossier perfetto, era la città più competitiva di tutte, è arrivata prima con un largo distacco al primo turno e al secondo turno dopodiché con un sistema di votazione del genere le cose si sono complicate. Questo – rileva – ci deve far capire quanto è forte il nostro sistema, quanto uniti si riesce a fare per attrarre investimenti. Lo abbiamo fatto per Ema a Milano, spero che si possa fare squadra con il Patto per la città anche per Roma. Superare le casacche per far crescere il territorio. Proprio per questo nei prossimi giorni abbiamo in programma un incontro con il ministro Calenda e il sindaco Raggi. La salute e il sistema salute Italia e un brand del Made in Italy – conclude – esattamente quanto l’agrofood e la moda. Del valore di questo brand l’Italia ha preso consapevolezza nella competizione per Milano».
«Non ho parole e non riesco a capacitarmi di come una questione così importante possa essere decisa con una monetina», fa eco al Ministro anche Vittorio Contarina, Vicepresidente di Federfarma –. Visto che l’italia nei turni precedenti era arrivata sempre prima, non sarebbe stato più giusto usare questo tipo di parametro? Scegliere con il lancio di una monetina un progetto piuttosto che un altro, penso sia un atteggiamento molto approssimativo. Bisognava inserire più parametri e studiare meglio la situazione. Non lo dico solo perché abbiamo perso – conclude Contarina – ma perché se siamo arrivati sempre primi nei turni precedenti, un motivo c’era».