I decessi da imputare a cause pregresse. Ricciardi (Iss): “Vaccinazioni sicure e raccomandate agli anziani”
Nel corso di due secoli hanno salvato milioni di vite e debellato malattie mortali o invalidanti. Negli ultimi decenni, grazie ad un costante miglioramento del rapporto rischio – beneficio e riduzione degli effetti collaterali, prevengono patologie di per sé curabili ma potenzialmente pericolose per alcune categorie di soggetti, come le malattie esantematiche nei bambini o la semplice influenza stagionale per gli anziani.
Eppure, ai vaccini viene talvolta imputato di causare mali peggiori di quelli che eradicano. Lo dimostra ciò che sta succedendo in queste settimane, con la bufera che si è abbattuta sul gruppo Novartis, a causa delle 20 morti sospette di pazienti sottoposti al trattamento antinfluenzale con vaccino Fluad, prodotto dall’azienda. Inoltre, la procura di Torino ha deciso di aprire un’inchiesta sull’Agrippal, altro vaccino antinfluenzale della Novartis, dopo un caso di reazione avversa ma non fatale. I primi lotti di Fluad incriminati sono stati bloccati dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), ed esaminati dall’ Istituto superiore della sanità.
Dai primi risultati non è stato riscontrato alcun segno di tossicità o di contaminazione, sebbene il responso definitivo non arriverà prima di una settimana. E la smentita arriva anche dall’Agenzia Ue del farmaco, per la quale non esiste alcun legame tra le morti e il Fluad. In attesa dei dati completi, il ministro Lorenzin ha presieduto a Bruxelles il Consiglio dei ministri della salute dell’Unione Europea dedicato alle politiche sanitarie dell’Ue, durante il quale ha evidenziato la necessità di una strategia comunitaria anche sul tema dei vaccini. In merito alle analisi in corso, il ministro ha sottolineato che “vale sempre il principio di precauzione per cui andremo avanti con la coltura batteriologica che impiegherà alcuni giorni”. E aggiunge: “non c’è ragione di avere panico”. Resta infatti il problema di quanti, nonostante le rassicurazioni, stanno tendendo a rimandare la vaccinazione. Un fenomeno che secondo Luca Pani, direttore dell’Aifa, è in gran parte dovuto all’eco mediatica, considerando l’assoluta mancanza di una correlazione diretta tra eventi fatali e vaccinazioni: la gran parte dei decessi in questione, infatti, è avvenuta per infarti, e ”la relazione tra vaccinazione e infarto non è provata”.
Dal ministro della Salute e dalle altre autorità sanitarie arriva quindi all’unisono l’invito a proseguire la campagna vaccinale, soprattutto per le categorie più a rischio come gli anziani. “La sicurezza dei vaccini è stata chiarita da parte nostra attraverso analisi ben documentate – dichiara Walter Ricciardi, Commissario dell’Istituto superiore di sanità – e dobbiamo, ora che non è ancora arrivato il freddo, convincere gli anziani a vaccinarsi per evitare gravi complicanze”. Complicanze che causano, ogni anno, circa 8.000 decessi in Italia, in particolare tra gli over-65.