«Formazione sulla gestione del rischio: Aiop sta facendo tanto» così Antonella Sorgente (Aiop Lombardia) a margine del dibattito sulla gestione del rischio clinico alla luce della Legge Gelli
Migliorare qualità e sicurezza delle cure e garantire la sostenibilità al sistema in cui compagnie assicurative ed aziende devono fare la propria parte. Questi gli obiettivi della Legge Gelli, che attraverso i decreti attuativi che ne definiranno alcuni aspetti chiave – polizze assicurative in testa – comproverà i suoi effetti. Antonella Sorgente (AIOP Lombardia) a Sanità Informazione fa il punto sullo stato dell’arte della legge offrendo suggerimenti e proposte concrete per la sua corretta attuazione.
Il tema della sostenibilità è diventato centrale nell’ambito della sicurezza in sanità. Qual è lo stato dell’arte?
«I lavori hanno dimostrato che tutti gli attori del sistema convergono su un concetto fondamentale: la regolamentazione che dovrà derivare dai decreti attuativi deve essere una regolamentazione che consentirà di avere una sanità sostenibile con dei costi che siano attuabili sia da parte delle strutture che del comparto assicurativo. Il concetto di sostenibilità è stato inserito anche nella legge sulla concorrenza che parla di equo risarcimento del paziente, all’interno di un perimetro di sostenibilità di un sistema che si sta purtroppo battendo su un fondo sanitario nazionale assolutamente insufficiente. Tutti gli attori si sono resi conto dell’importanza di confrontarsi su argomenti centrali e importanti per tutti, perché il paziente di oggi o domani potremmo essere anche noi».
Un altro capitolo importante della legge Gelli è relativo alla formazione del personale sanitario e soprattutto alla prevenzione del rischio clinico. Ne abbiamo parlato con i direttori generali ma anche con le aziende ospedaliere e gli ospedali privati. Che cosa si può fare di più in questo senso?
«Si può fare tanto, l’AIOP sta facendo tanto. Il nostro presidente si sta battendo sia a livello nazionale che a livello regionale sul concetto della formazione e dell’informazione e sulla gestione del rischio. Anche noi a livello regionale abbiamo fatto un piccolo inserto per far capire alle persone che la gestione del rischio è un aspetto importante. Un aspetto importante che passa sempre attraverso una forte “cultura della formalizzazione” che in Italia manca. Si ritiene che formalizzare, scrivere e documentare sia soltanto un onere biecamente burocratico inteso in senso negativo. Si deve capire – e questo la legge Gelli l’ha evidenziato con molta forza – che anche la formalizzazione è un elemento di sicurezza del paziente.
È importante in questo senso avere interlocutori qualificati e poter disporre di consulenze di alto profilo
«Questo sicuramente, ma c’è un alto profilo all’interno della sanità. La sanità italiana è buonissima, è una sanità universale che va preservata con la collaborazione di tutti».