Lo sport fa bene alla salute e al Servizio Sanitario Nazionale. La collaborazione del Coni con il Ministero della Salute per incentivare l’attività fisica di tutti
Non siamo nati per stare fermi. È l’incipit della campagna di comunicazione ideata dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Coni per sensibilizzare la popolazione a far sport e attività fisica, a qualunque età. L’incremento dell’attività contribuisce infatti a prevenire e a tenere sotto controllo diverse malattie, a far dimagrire le persone in sovrappeso e a mantenere il peso forma, a vivere meglio e più a lungo, senza dimenticare il benessere psico-fisico, visto che l’attività fisica apporta benefici anche dal punto di vista psicologico e sociale.
La campagna ha visto la partecipazione di grandi campioni olimpici delle discipline più disparate, dal ginnasta Juri Chechi al judoka Fabio Basile, passando per le schermitrici Elisa Di Francisca e Margherita Granbassi che, intervenuta alla conferenza stampa di presentazione della campagna di sensibilizzazione, si è fermata a parlare ai microfoni di Sanità Informazione.
«Sapevamo già che lo sport fosse fondamentale per prevenire malattie di ogni tipo e fosse utile strumento per l’integrazione sociale, ma è ovvio che una conferma dal mondo scientifico ci incentiva ancora di più a perseguire questa strada. E riferendoci allo sport non stiamo parlando soltanto di vincere delle medaglie, ma dello sport di base per tutti, per i ragazzini, per le persone adulte e gli anziani. Bisogna cercare di fare molto più movimento e cercare di incentivare le persone a farlo».
Ma qual è la quantità di attività raccomandata? Secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra i 5 e i 17 anni è consigliabile praticare almeno un’ora di esercizio fisico moderato al giorno (come giocare all’aperto) e come minimo 3 sedute la settimana di attività aerobica (correre o andare in bicicletta). Nell’adulto l’attività fisica deve essere praticata per almeno 150 minuti a settimana con intensità moderata (camminata veloce, lavori domestici). Le stesse indicazioni valgono per gli over 65, che tuttavia dovrebbero aggiungere anche la pratica di esercizio per l’equilibrio almeno 3 volte a settimana in modo da prevenire le cadute.
«Abbiamo visto – prosegue la Granbassi – quanto lo sport sia importante anche per la spesa pubblica, per cui io sono felice di poter dare la mia testimonianza». Dall’elaborazione di alcuni dati del Ministero risulta infatti che un aumento dell’attività fisica determinerebbe un minor costo per il Servizio Sanitario Nazionale pari a 2.331.669.947 euro in termini di prestazioni specialistiche e diagnostiche ambulatoriali, trattamenti ospedalieri e terapie farmacologiche.
«Io ho smesso da qualche anno lo sport agonistico – racconta Margherita Granbassi – e adesso sto vivendo due situazioni: quella di madre, che mi vede promuovere e incentivare il movimento di mia figlia, che per fortuna mi dà retta quindi non è uno stress per me ma un piacere per entrambe; al contempo io sto continuando a far movimento, non più per vincere una medaglia, ma proprio per sentirmi meglio. E vedo che funziona veramente, è quasi come una medicina».