«Chi lavora nei negozi a Natale ogni tanto deve prendersi una pausa dalle canzoni perché altrimenti non sarà in grado di concentrarsi su nient’altro» ecco lo studio della psicologa Linda Blair che ha analizzato gli effetti di un ascolto continuo di Jingle Bells, Bianco Natal e compagnia bella…
È probabilmente la notizia che tutti gli Scrooge e i Grinch stavano aspettando. Letteralmente musica per le loro orecchie. Coloro che non sono grandi amanti del Natale e che non sopportano che negozi e centri commerciali siano già addobbati con alberi, palline, nastri e luci colorate e che supermercati inizino a esporre panettoni e torroni prima ancora che zucche e dolciumi di Halloween spariscano dagli scaffali, non potranno che essere felici dei risultati degli studi della psicologa Linda Blair: ascoltare troppa musica natalizia fa male alla salute mentale. La dottoressa Blair ha infatti studiato gli effetti di un ascolto continuo di Jingle Bells, Bianco Natal e compagnia bella sul cervello: il risultato è che se si ascoltano incessantemente questo tipo di canzoni, non ci si riesce a concentrare su niente che non siano regali, agrifogli e cenoni. Con buona pace dei commessi e di tutti coloro che lavorano in negozi e supermercati, costretti ad ascoltare senza sosta musica natalizia già da fine ottobre. «Chi lavora nei negozi a Natale ogni tanto deve prendersi una pausa dalle canzoni perché altrimenti non sarà in grado di concentrarsi su nient’altro», ha dichiarato la dottoressa Blair a Sky News.
«Di fatto, dopo un ascolto prolungato dello stesso genere di musica, si spendono tutte le energie a cercare di non prestare attenzione a ciò che stai ascoltando». Sono affermazioni che in fondo non sorprendono più di tanto: non è così strano dire o sentire frasi del tipo «questa musica mi sta facendo uscire di testa». Ma allora perché durante le feste si continua imperterriti a proporre sempre lo stesso genere di musica? Perché altre ricerche hanno dimostrato che il giusto equilibrio tra atmosfera, profumi e musica festosa influisce positivamente sugli acquisti, rendendo più felici i consumatori (e i negozianti), incoraggiati a trascorrere più tempo in negozio e a spendere di più.
Attenzione però, perché non tutti i generi musicali sono uguali: il Professore di Marketing Eric Spangenberg ha infatti sottolineato alla NBC che, ad esempio, ritmi più lenti rallentano anche i consumatori, che resteranno quindi nei negozi più a lungo, mentre una musica più ritmata velocizza anche l’attività dei clienti. In ogni caso, da oggi in poi quando qualcuno dirà «il Natale mi sta dando alla testa», possiamo essere sicuri che non sia completamente una sciocchezza.