L’Associazione Italiana Chiropratici si congratula con le Istituzioni e annuncia: «Dal 2019 Roma ospiterà il primo corso di laurea in Italia, della durata di 8 anni, dell’Università americana Life»
La chiropratica sarà la prima professione sanitaria a partecipare alla nuova procedura di regolamentazione professionale prevista dalla Legge Lorenzin. L’Associazione Italiana Chiropratici si congratula in una nota con le Istituzioni e in particolare con l’Onorevole Mario Marazziti «per gli importanti cambiamenti apportati al sistema delle professioni sanitarie attraverso l’approvazione definitiva in Senato del Ddl Lorenzin».
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La chiropratica, riconosciuta attraverso una legge di dieci anni fa come professione sanitaria primaria, ha «vissuto sulla propria pelle le anomalie del vecchio sistema legislativo» che regolamentava le categorie professionali, un sistema basato per troppo tempo su «“elargizioni” di prerogativa politica, sulla continua ricerca dell’appoggio politico giusto o, ancora, del beneplacito di categorie professionali già esistenti, chiamate a pronunciarsi sulla possibilità di riconoscere altre professioni», prosegue la nota.
«D’ora in poi – sottolinea il Presidente dei chiropratici John Williams – grazie al lavoro svolto dalle istituzioni, il riconoscimento delle nuove professioni sanitarie sarà svincolato dalle pratiche consolidate di vecchia concezione», essendo basato su tempi certi e i passaggi di responsabilità ben definiti tra le Istituzioni competenti. Per questo motivo «l’Associazione Italiana Chiropratici è particolarmente lieta di esprimere la propria soddisfazione nei risultati della riforma appena approvata e di poter lavorare di concerto con le Istituzioni nell’interesse dei cittadini e dei pazienti italiani».
L’Aic è anche fiduciosa «del buon esito della futura discussione che avrà luogo tra Ministero della Salute, Miur, Consiglio Universitario Nazionale e Consiglio Superiore della Sanità sulla formazione dei professionisti sanitari», continua la nota.
I chiropratici sono dei professionisti laureati riconosciuti soprattutto per i loro interventi terapeutici sulla colonna vertebrale, ma anche per tutte le articolazioni del corpo, la muscolatura e i problemi bio-psico-sociali che provocano disfunzioni dell’apparato neuro muscolo scheletrico. Ma come si diventa chiropratico? In Italia non esiste ancora un corso universitario dedicato. La legge numero 244 del 2007 ha disciplinato la figura del chiropratico prevedendo la necessità di una specifica laurea magistrale e ha previsto l’istituzione di un registro presso il Ministero della Salute, che avrebbe dovuto essere attuato con regolamento entro 6 mesi dall’entrata in vigore ma che ad oggi non è stato ancora emanato.
«Nel frattempo – annuncia il Presidente Williams -, la più grande università americana, la Life University, ha deciso di aprire un corso di laurea a Roma. Prenderà il via nel 2019 e sarà una laurea della durata di 8 anni: tre anni di prerequisiti (molto simili a quelli degli studenti di medicina) e 5 anni di corso chiropratico».