“Ebola, ecco il piano operativo messo a punto dall’Ue”
In Italia finora non vi sono stati pazienti colpiti dal virus Ebola, tutti i casi segnalati come sospetti sono infatti risultati dei falsi allarmi, siamo però pronti da tempo a gestire una eventuale situazione di emergenza legata alla diffusione di questo virus e abbiamo predisposto in via precauzionale tutte le procedure necessarie. Nel vertice europeo che ho convocato e presieduto il 16 ottobre scorso a Bruxelles, con i ministri della salute degli Stati Ue, abbiamo analizzato i possibili scenari di sviluppo dell’emergenza Ebola e ci siamo trovati d’accordo sulla necessità di fare una verifica sull’efficacia dei controlli in uscita nei tre Paesi africani colpiti dall’epidemia e di un conseguente coordinamento, e rafforzamento, della raccolta e della circolazione delle informazioni in modo da ottenere una tracciabilità efficace di tutti i viaggiatori in arrivo nel territorio dell’Ue provenienti dai Paesi colpiti da Ebola, sia con voli diretti che indiretti (ricordo che il nostro Paese non ha voli diretti dai Paesi affetti da Ebola).
Abbiamo inoltre previsto la distribuzione e l’affissione presso porti e aeroporti di poster e locandine con informazioni utili su come comportarsi per prevenire l’infezione per i viaggiatori provenienti o in partenza per le aree affette. I nostri Uffici di Sanità aerea e marittima (USMAF) monitorano costantemente la situazione e con il loro personale sanitario effettuano i prescritti controlli. Sono state date specifiche indicazioni affinché il rilascio della libera pratica sanitaria alle navi che nei 21 giorni precedenti abbiano toccato uno dei porti dei Paesi colpiti avvenga solo dopo verifica, da parte dell’USMAF, della situazione sanitaria a bordo. Per quanto riguarda gli aeromobili è prevista l’immediata segnalazione di casi sospetti a bordo e il dirottamento dell’aereo sugli aeroporti sanitari di Roma Fiumicino e di Milano Malpensa, da dove eventuali casi sospetti vengono trasportati per gli accertamenti dovuti presso le strutture sanitarie di riferimento per queste emergenze sanitarie: l’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma e l’Ospedale Sacco di Milano.
Per rafforzare ulteriormente queste misure di prevenzione, il Governo ha reperito risorse finanziarie per 50 milioni di euro in tre anni. Inoltre l’Istituto Chimico farmaceutico militare di Firenze ha prodotto un farmaco, attualmente in fase di sperimentazione, in grado di contrastare le emorragie che, nel caso della patologia da virus Ebola, rappresentano la causa principale di mortalità. Insomma, stiamo mettendo in campo tutte le misure necessarie per tutelare la salute della popolazione del nostro Paese e l’attenzione rimarrà, seppur in via precauzionale, costantemente elevata.
Beatrice Lorenzin