di Antonio Mag, Presidente OMCeO Roma
«Non ci sono parole per definire l’episodio di razzismo che ha colpito Andi Nganso, medico originario del Camerun. È triste però constatare che ancora oggi c’è chi giudica in base al colore della pelle». Lo dichiara Antonio Magi, Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma commentando il caso del giovane medico maltrattato da una paziente che non si è fatta visitare da lui perché “di colore”.
«Solidarietà al collega Andi Nganso, medico, originario del Camerun e da tempo in Italia, vittima di un episodio di razzismo che sta emergendo in queste ore».
«Al di la della risposta ironica e intelligente del nostro giovane collega ‘Va bene, allora ho 15 minuti per andare a bere un caffè’, è comunque triste registrare come nel 2018 si debba ancora assistere a episodi del genere, dove una persona, un medico, viene giudicato, e peggio allontanato, perché di colore. La storia di Andi Nganso parla per lui: in Italia quasi da 12 anni, arrivato dal Camerun per motivi di studio, ha realizzato il suo sogno di diventare un medico e aiutare gli altri lavorando per la Croce Rossa in diversi centri di accoglienza per migranti, tra cui anche a Lampedusa».
«Come collega – conclude Magi – e presidente dell’Omceo di Roma esprimo solidarietà e vicinanza mia personale e dell’ordine che rappresento ad Andi Nganso, augurandomi di non dover più sentire episodi del genere».