Le telecamere di Sanità Informazione all’atteso summit: protagonisti tutti i ministri della Salute della Ue e le grandi organizzazioni internazionali in ambito sanitario
Parterre de roi al MiCo di Milano dove tra ieri e oggi si sono riuniti tutti i ministri della Salute dei Paesi che fanno parte dell’Unione europea. L’incontro – esteso anche ad Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera e alle grandi Organizzazioni internazionali operanti nel settore sanitario come Ocse ed OMS – è una appuntamento classico che ogni Presidenza del Consiglio dell’Unione organizza durante il proprio semestre.
Toccati i temi più rilevanti del momento in ambito medico con particolare attenzione alle azioni che l’Ue sta mettendo in campo per contrastare l’epidemia causata dal virus Ebola.
Presenti i principali protagonisti della sanità internazionale, tra cui, padrona di casa dell’evento, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che, dopo essere intervenuta sul tema delle cure palliative e della terapia del dolore – definiti prioritari nell’agenda dei lavori con l’obiettivo di eliminare le disparità di applicazione tra gli Stati dell’Unione – e sull’impiego di farmaci oppioidi in quest’ambito, ha affrontato la questione attualmente più scottante: l’emergenza Ebola.
“La situazione in Africa occidentale è molto critica, non solo dal punto di vista epidemiologico ma anche umanitario. L’OMS ha pronosticato 20mila nuovi casi in sei mesi, a meno che non si riesca intervenire con decisione, ed ha preventivato un miliardo di dollari alle Nazioni Unite per gestire entrambe le emergenze – sanitaria e umanitaria. Verrà coinvolto anche l’Esercito, e si cercherà di realizzare un vero e proprio sistema sanitario, la cui assenza – nei Paesi interessati – è stata la principale causa dello scoppio dell’epidemia. L’Europa ha già stanziato 150 milioni di euro, e anche l’Italia sta cooperando attivamente sul territorio per raggiungere l’obiettivo di 3000 posti letto in più. Ma, oltre al contagio, dobbiamo pensare al piano di evacuazione e recupero per le migliaia di operatori che verranno inviati, e ad apposite strutture di ricovero. A livello preventivo stiamo rendendo più stringente il controllo agli aeroporti e gli accertamenti nei confronti delle persone provenienti dai Paesi interessati”.
Un altro punto caldo, su cui è necessaria una riflessione a livello internazionale, è quello delle nuove tecnologie in Sanità…
“Qui l’Europa deve fare un salto di qualità, ed è stata questa la proposta partita dall’Italia. Le nuove scoperte hanno portato alla prima vera rivoluzione in medicina degli ultimi 15 anni, una rivoluzione già in atto a tutti gli effetti. Le sfide da affrontare riguardano il modo in cui reggere i costi – altissimi – di questa innovazione, che renderà necessaria un’alleanza tra investitori, pazienti e Stati membri. In secondo luogo, continuare ad attrarre investimenti sulla ricerca, intervenendo sul rapporto tra i finanziatori e gli Stati. Infine, incentivare l’innovazione e renderla accessibile: la discussione sul tema, affrontata oggi a livello europeo, costituirà la base delle prossime direttive”.