Salute 13 Febbraio 2018 14:22

Ricerca in medicina: «Formazione eccellente in Italia ma fondi solo all’estero» parla Nello Mainolfi, fondatore di una startup medica negli USA

Si chiama Kymera Therapeutics l’impresa del giovane ricercatore premiato come migliore innovatore italiano nel mondo: «Ci occupiamo di approcci innovativi nel campo della terapia per tumori e malattie autoimmuni. Un ritorno in Italia? Vedremo…»

Un esempio di eccellenza italiana all’estero? Nello Mainolfi, laurea in chimica farmaceutica alla Federico II di Napoli, esperienze di studio e lavorative tra Londra e gli Stati Uniti. Dopo aver lavorato per quasi 10 anni per la Novartis, a soli 39 anni è il fondatore di una startup di successo a Cambridge, nel Massachusetts, che si occupa realizzare nuove terapie antitumorali con modalità di ‘proteolisi’, ossia con un processo di degradazione delle proteine estremamente innovativo e sofisticato.

È stato consegnato a lui e alle sue ricerche, il premio Farnesina di quest’anno, assegnato dal ministro Angelino Alfano nel corso della riunione tra gli Addetti scientifici ed i vertici del mondo della ricerca, delle imprese innovative e delle startup. Un cervello in fuga? Un ricercatore che ha preferito fare esperienza all’estero in ambienti più scientificamente vivaci? Il perché Mainolfi abbia scelto l’America per fondare la sua impresa, lo racconta a Sanità Informazione.

Un premio importante per la fondazione di una startup che “parla” italiano ma che lei ha coltivato all’estero, perché?

«La ricerca nelle nuove tecnologie è sempre stato il mio interesse principale, fin dagli studi iniziali ed ho avuto modo di approfondire l’argomento durante il dottorato. Infatti, mi sono formato come ricercatore e come amante della ricerca scientifica nel campo farmaceutico. L’opportunità di creare una compagnia, ed adesso una piccola biotech che si basasse su una nuova tecnologia, riesce a coniugare insieme le mie due passioni principali. Ho fondato la startup negli USA perché miei studi ed il lavoro mi hanno portato all’estero: dopo aver iniziato l’università in Italia mi sono trasferito a Londra e poi in California e la mia carriera è proseguita negli USA».

LEGGI ANCHE: GLI STATI UNITI HANNO BISOGNO DI MEDICI ITALIANI

Esattamente di cosa si occupa?

«Ho lavorato quasi 10 anni alla Novartis ed ora coordino i progetti di ricerca della Kymera Therapeutics, a Cambridge, in Massachusetts, dove vivo con la mia famiglia. Il polo di biotecnologia più forte a livello mondiale si sviluppa tra Cambridge e Boston, non solo dal punto di vista finanziario ma anche per la circolazione di idee e per le opportunità di accesso. La scelta di fondarla qui è relativa al fatto che lavoro da anni negli USA ma anche al fatto di aver accesso a capitali che in altri posti è difficile avere».

LEGGI ANCHE: IN FRANCIA È CACCIA AI CAMICI BIANCHI ITALIANI. LA PAROLA A UN GIOVANE MEDICO ITALIANO OLTRALPE…

Articoli correlati
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
Tumori: Rai e AIRC insieme per trasformare la ricerca in cura
"La ricerca cura". E' questo lo slogan della grande maratona di Rai e Fondazione Airc che, come ogni anno, uniscono le forze per trasformare la ricerca sul cancro in cura
Pnrr: con PRP@CERIC nuova infrastruttura di ricerca per studiare agenti patogeni
Un'infrastruttura di ricerca altamente specializzata, unica in Europa, che integra strumentazioni e competenze in biologia, biochimica, fisica, bio-elettronica, bio-informatica e scienza dei dati per studiare agenti patogeni di origine umana, animale e vegetale e intervenire rapidamente per contrastare la diffusione di possibili nuovi focolai di malattie. Questo è l'obiettivo del progetto PRP@CERIC, finanziato con 41 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Creato ceppo Covid letale all’80% nei topi, la condanna della scienza
Un gruppo di ricercatori americani ha creato un nuovo ceppo Covid mortale all'80% nei topi. La comunità scientifica sostiene che si sta «giocando con il fuoco»
Il cerotto intelligente: lo applichi sulla pelle e ti “dice” come stai
I ricercatori dell’Università di Chicago: «Il nostro dispositivo è dotato di un chip che, imitando il cervello umano, è in grado di raccogliere dati da più biosensori e trarre conclusioni sulla salute di una persona». In futuro potrebbe essere utilizzato anche per inviare avvisi a pazienti e medici in caso di necessità
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Porpora trombotica trombocitopenica. ANPTT Onlus celebra la III Giornata nazionale

Evento “WeHealth” promosso in partnership con Sanofi e in collaborazione con Sics Editore per alzare l’attenzione sulla porpora trombotica trombocitopenica (TTP) e i bisogni ancora i...
Salute

Tumori: boom di casi nei paesi occidentali. Cinieri (Aiom): “Prevenzione attiva per ridurre carico della malattia”

Nel 2024 negli USA, per la prima volta nella storia, si supera la soglia di 2 milioni di casi di tumore. Una crescita importante, comune a tutti i Paesi occidentali. Per Saverio Cinieri, presidente di...
Salute

Tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato: lo stato dell’arte di nivolumab

Sono stati presentati al recente Congresso ASCO gli aggiornamenti degli studi relativi all’impiego di nivolumab nel tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato. Il quad...
Advocacy e Associazioni

Cirrosi epatica, i pazienti chiedono meno burocrazia e maggior accesso al teleconsulto

Nella nuova puntata di The Patient Voice, Ivan Gardini (EpaC Ets), Ilenia Malavasi (Affari Sociali) e Francesca Ponziani (Pol. Gemelli)