Voci della Sanità 16 Febbraio 2018 13:33

Anziani e salute: volontariato, nipoti e lavoro fanno bene

Lavoro, volontariato e cura dei nipoti fanno bene alla salute degli anziani. Infatti, si sentono e sono oggettivamente più sani gli anziani attivi rispetto ai coetanei che lo sono meno, specie se all’invecchiamento attivo si associa anche un buon livello di istruzione. È il risultato di uno studio condotto da Bruno Arpino del Dipartimento di Scienze politiche […]

Lavoro, volontariato e cura dei nipoti fanno bene alla salute degli anziani. Infatti, si sentono e sono oggettivamente più sani gli anziani attivi rispetto ai coetanei che lo sono meno, specie se all’invecchiamento attivo si associa anche un buon livello di istruzione. È il risultato di uno studio condotto da Bruno Arpino del Dipartimento di Scienze politiche e Sociali della Universitat Pomepu Fabra (UPF) a Barcellona nell’ambito del progetto di ricerca europeo intitolato CREW e cofinanziato dalla Join Program Initiative More Years Better Lives, in collaborazione con l’Università Cattolica, sede di Roma.

Il progetto CREW riguarda quattro grandi temi. «In primo luogo  – spiega il professor Arpino – analizzeremo i fattori che influenzano il benessere della popolazione anziana nella sua multidimensionalità, considerando sia aspetti legati alla salute fisica o mentale, sia al benessere soggettivo e alla situazione economica. In secondo luogo, studieremo in che misura prendersi cura degli altri (nipoti, genitori, coniuge, ecc.) – un’attività molto frequente soprattutto in alcuni paesi e tra le donne – incide sul benessere e le decisioni lavorative. In terzo luogo, analizzeremo le sfide poste ai sistemi pensionistici come conseguenza di cambiamenti nelle dinamiche familiari e nel mercato del lavoro. Infine – continua il professor Arpino – esamineremo la popolazione di anziani senza parenti stretti, le sue caratteristiche e condizioni di salute».

Lo studio sull’invecchiamento attivo, apparso sul Journal of Aging and Health, analizza le diseguaglianza in salute tra persone anziane con livello di istruzione differente: «L’ipotesi fondamentale che abbiamo voluto testare – spiega l’esperto – è se queste diseguaglianze (o parte di esse) possono essere spiegate dal diverso grado di invecchiamento ‘attivo’ degli anziani, cioè il livello individuale di partecipazione ad attività quali lavoro pagato, volontariato, attività sociali e cura dei nipoti. Abbiamo trovato che per alcuni indicatori di salute fino al 30% delle diseguaglianze possono essere spiegate dal diverso grado di ‘active ageing’ e che anziani con più elevato grado di istruzione tendono a essere più attivi»

Pur essendo difficile stabilire in via definitiva l’esistenza di un nesso di causa-effetto tra l’abitudine a svolgere diverse attività e la garanzia di una vecchiaia in salute, «questo studio è stato realizzato proprio per scartare la possibilità di una causalità inversa (ovvero gli anziani più sani tendono ad essere più attivi proprio in virtù del loro stato di salute): infatti, abbiamo utilizzato dati longitudinali, ossia abbiamo misurato le condizioni di salute dei partecipanti e la loro partecipazione ad attività all’inizio dello studio e abbiamo visto come l’abitudine a svolgere attività di vario genere inizialmente si associava a un migliore stato di salute due anni dopo» conclude il professor Arpino.

 

 

Articoli correlati
Anziani più a rischio cadute per la maggior lentezza di movimento delle braccia
Gli anziani hanno un rischio maggiore di cadere e farsi male perché le loro braccia sono più lente a rispondere quando scivolano. I movimenti delle braccia infatti sono fondamentali per ritrovare l'equilibrio ed evitare le cadute. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Arizona in uno studio pubblicato sul server di pre-stampa bioRxiv
Grazie all’intelligenza artificiale 1 persona su 2 potrebbe lavorare solo 4 giorni a settimana
Secondo un nuovo studio incentrato sulla forza lavoro britannica e americana, l’intelligenza artificiale potrebbe consentire a milioni di lavoratori di passare alla settimana lavorativa di quattro giorni entro il 2033
Vivere con un cane o un gatto rallenta il declino cognitivo
Uno studio dell’Università del Maryland, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, ha rivelato che la convivenza con un animale domestico può rallentare il tasso di declino cognitivo man mano che si invecchia, soprattutto se si porta a spasso il cane
Infarto: per gli anziani è efficace lo stesso trattamento dei giovani
In caso di attacco cardiaco gli anziani dovrebbero ricevere lo stesso trattamento dei giovani. Lo dimostra uno studio coordinato da scienziati italiani e pubblicato sul The New England Journal of Medicine
La temperatura è fondamentale per il sonno degli anziani, l’ideale è tra i 20 e 25 °C
La temperatura notturna in camera da letto gioca un ruolo cruciale nella qualità del sonno degli anziani. Uno studio dell'Istituto di Ricerca sull'Invecchiamento dell'Harvard Medical School ha dimostrato che il sonno può essere più efficiente e riposante quando la colonnina di mercurio non scende sotto i 20 °C e non supera i 25 °C
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Porpora trombotica trombocitopenica. ANPTT Onlus celebra la III Giornata nazionale

Evento “WeHealth” promosso in partnership con Sanofi e in collaborazione con Sics Editore per alzare l’attenzione sulla porpora trombotica trombocitopenica (TTP) e i bisogni ancora i...
Salute

Tumori: boom di casi nei paesi occidentali. Cinieri (Aiom): “Prevenzione attiva per ridurre carico della malattia”

Nel 2024 negli USA, per la prima volta nella storia, si supera la soglia di 2 milioni di casi di tumore. Una crescita importante, comune a tutti i Paesi occidentali. Per Saverio Cinieri, presidente di...
Salute

Tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato: lo stato dell’arte di nivolumab

Sono stati presentati al recente Congresso ASCO gli aggiornamenti degli studi relativi all’impiego di nivolumab nel tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato. Il quad...
Advocacy e Associazioni

Cirrosi epatica, i pazienti chiedono meno burocrazia e maggior accesso al teleconsulto

Nella nuova puntata di The Patient Voice, Ivan Gardini (EpaC Ets), Ilenia Malavasi (Affari Sociali) e Francesca Ponziani (Pol. Gemelli)