Lo sciopero degli infermieri, a detta dei sindacati che lo hanno convocato, è riuscito. Antonio De Palma (Presidente Nursing Up: «Non abbiamo firmato la pre-intesa perchè riteniamo che il nuovo contratto sia peggiorativo. Interpelleremo i nostri professionisti attraverso un referendum»
Lo sciopero degli infermieri, a detta dei sindacati che lo hanno convocato, è riuscito. Hanno infatti incrociato le braccia l’80% degli infermieri italiani. A parlare chiaro sono i dati forniti dalle Asl e dai dirigenti sindacali Nursing Up presenti sul territorio che hanno registrato il blocco della maggioranza delle attività sanitarie, fatti salvi i servizi garantiti.
«Noi non abbiamo firmato la pre-intesa perché riteniamo che il nuovo contratto sia peggiorativo – sottolinea Antonio De Palma, Presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up- e non restituisca dignità alla gente che rappresentiamo. Ci sono ancora da affrontare le problematiche serie e quindi noi, come sindacato, vedremo di sentire cosa ne pensano i nostri professionisti e nei prossimi giorni li interpelleremo attraverso un referendum».
«Dopo tanti anni di sacrifici – prosegue – gli infermieri meritavano una maggiore considerazione, invece ciò che cambia rispetto a prima è solo una sorta di concessioni che ci hanno voluto fare. E tutte le nostre richieste che fine hanno fatto? Le avevamo avanzate da lunga pezza e gli infermieri stamane in piazza Santi Apostoli le hanno gridate a gran voce. Invece sono rimaste lettera morta. Questo è un contratto pre-elettorale che non mette al centro i professionisti sanitari ma solo la volontà di portare a casa un risultato da parte del Governo».
La situazione al momento tra centro, nord e sud Italia risulta in tilt. Ecco una panoramica di quello che sta succedendo:
– Nella Asl Rm 1 sono sospese le sale operatorie ordinarie: significa che su 12 sale ne funzionano due per le urgenze
– Al Policlinico di Milano sono saltate 21 sedute operatorie su 26: le rimanenti sono quelle che garantiscono le urgenze
– Al San Martino di Genova le liste operatorie sono sospese in sei sale su nove
– A Trento dall’Azienda Provinciale Sanitaria fanno sapere che le attività infermieristiche domiciliari saranno garantite al minimo, mentre sono sospese tutte le attività ordinarie
– A Torino, Città della Salute: al Day Hospital l’adesione allo sciopero è del 100% e al Centro Oncologico Ematologico Subalpino sono garantite solo le terapie salvavita
– All’ASST Como 13 sale operatorie scipereranno in massa
– A Mantova presso l’Azienda Carlo Poma di Mantova l’adesione del blocco operatorio è totale e fanno sapere che salteranno anche molti ambulatori
– In Campania, gli interventi in elezione, cioè programmati, sono stati tutti sospesi: al Cardarelli di Napoli il Day Hospital cardiologico è chiuso. All’Istituto Nazionale Tumori di Napoli (IRCCS G. Pascale) sono garantiti solo gli interventi d’urgenza
– All’AORN di Caserta le sale operatorie sono chiuse
– All’ospedale di Andria sono chiusi gli ambulatori e i servizi (con reperibilità) e le sale operatorie, garantite solo per le urgenze. Agende esami e interventi annullati
– L’AORN Moscati di Avellino ha le sale operatorie chiuse
– A Forlì sale operatorie chiuse (solo urgenze)
– A Cesena le sale operatorie di CGU Centro Hub chiuse
– Al CSM di Parma ovest l’ambulatorio di cardiologia è chiuso