La Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri sostiene la campagna di Cittadinanzattiva per riscrivere l’articolo 117 della Costituzione. Un bacio, un selfie per diffondere in maniera ‘virale’ la salute e combattere le disuguaglianze: è questa la campagna ‘Diffondi la salute’ che si propone l’obiettivo di far modificare l’articolo 117 della Costituzione, […]
La Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri sostiene la campagna di Cittadinanzattiva per riscrivere l’articolo 117 della Costituzione. Un bacio, un selfie per diffondere in maniera ‘virale’ la salute e combattere le disuguaglianze: è questa la campagna ‘Diffondi la salute’ che si propone l’obiettivo di far modificare l’articolo 117 della Costituzione, nella parte relativa alle materie di legislazione concorrente.
L’integrazione proposta dal costituzionalista Francesco Clementi prevede la “tutela della salute nel rispetto del diritto dell’individuo ed in coerenza con il principio di sussidiarietà di cui all’articolo 118”. Il Consiglio Nazionale della Fnomceo «ha dato, già dal luglio del 2016, mandato al presidente ed al Comitato centrale di sollecitare il Governo e le Regioni a rivedere i criteri e i meccanismi di distribuzione delle risorse sull’intero territorio nazionale per garantire il diritto alla Salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione – afferma Filippo Anelli, Presidente Fnomceo – Nel 2018 il nostro Servizio sanitario nazionale compie quarant’anni: dobbiamo fargli riscoprire quei valori di universalità, uguaglianza ed equità di accesso alle cure che sono scritti nel primo articolo della sua Legge istitutiva».
«Il senso originario del Titolo V, sulle materie riguardanti la salute, era quello di applicare l’articolo 32, che sancisce appunto la tutela del diritto alla Salute, secondo le peculiarità territoriali delle diverse Regioni – conclude Anelli – Questo senso è stato tradito da una gestione contrattualistica, aziendalistica, dei sistemi sanitari da parte delle Regioni, e il modello è fallito. Occorre riscrivere l’articolo 117 per garantire appieno il principio di sussidiarietà e i diritti fondamentali, costituzionalmente protetti».