Intervista esclusiva a Dario Chiriacò, coordinatore dell’Osservatorio FNOMCeO sulle Medicine non Convenzionali
L’ingresso dell’Omeopatia nel mondo della formazione potrebbe segnare l’attesa svolta per questa disciplina, ed elevarla finalmente al rango di scienza ufficiale. D’altra parte, milioni di italiani scelgono da anni di curarsi ricorrendo alle medicine non convenzionali.
Ne abbiamo parlato con il prof. Dario Chiriacò, coordinatore dell’Osservatorio della FNOMCeO sulle Medicine non Convenzionali e presidente dell’OMCeO di Rieti.
Oltre che di formazione, c’è bisogno di informazione su un tema ancora poco conosciuto ma che offre risultati rilevanti, come la medicina omeopatica…
Sulla materia deve esserci una conoscenza precisa e istituzionalmente approvata, sia per l’utente (già 12 milioni di italiani si curano con l’Omeopatia), sia per il medico, il quale deve sapere che non c’è opposizione tra medicina ufficiale e omeopatica, ma vi è anzi una complementarietà che aumenta le possibilità terapeutiche. La Formazione può essere un buon punto di partenza, perché fornisce un’informazione chiara e dettagliata su cos’è l’Omeopatia, quali prospettive offre, su quali principi si basa e quali limiti presenta. L’obiettivo è spazzar via quell’alone di mistero che per decenni ha caratterizzato questa branca. In Italia non ci sono ancora ospedali in cui si pratica, mentre in tutto il mondo convive pacificamente con la medicina tradizionale, anche per la cura di patologie estremamente serie.
Il matrimonio dell’Omeopatia con le nuove tecnologie può dare un impulso importante in questo senso?
Le due cose vanno di pari passo. Già da tempo nel mondo, in ambito oncologico, in molti ospedali si associa il trattamento chirurgico alla medicina omeopatica. L’Omeopatia può e deve necessariamente portare avanti questo messaggio.
L’Italia deve quindi allinearsi al resto d’Europa e del mondo?
Sì, ma evitando che la necessaria gradualità diventi lungaggine. Un documento ufficiale del Ministero della Salute del 7 febbraio 2013, cui ho contribuito come responsabile per la Commissione Nazionale per le Medicine non Convenzionali della FNOMCeO, stabilisce regole per alcune medicine non convenzionali – tra cui l’Omeopatia – ma siamo ancora in attesa delle norme applicative. Ci siamo, inoltre, confrontati con i rettori di vari atenei per fare inserire delle nozioni sulla materia nei corsi universitari: pure qui, grande condivisione ma tempistiche lente.