Sul testo varato da Ministero e Regioni la parola ai Giovani Medici e agli Infermieri
Con il Patto per la Salute approvato in via definitiva la sanità italiana è chiamata a fare i conti con le novità previste nel testo per potersi, se necessario, riorganizzare.
Moltissime le reazioni al documento da parte degli addetti ai lavori. Da ultime quelle di SIGM e Nursind, profondamente diverse l’una dall’altra.
I Giovani Medici appaiono infatti abbastanza soddisfatti per il risultato ottenuto da Ministero e Regioni: “Riteniamo che il Patto per la Salute – spiega in una nota il Segretariato Italiano Giovani Medici – contenga le premesse per un possibile cambio di rotta in tema di valorizzazione del capitale umano della sanità, a cominciare dalle giovani generazioni di professionisti”. In particolare, è l’articolo 22 del testo, denominato “Gestione e sviluppo delle risorse umane”, a riscuotere consensi per l’applicazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri cosiddetto “salvaprecari” e per le modifiche nei meccanismi di assunzione del personale sanitario anche per le regioni che si trovano alle prese con il piano di rientro dal debito.
Ma se ottimisti e tutto sommato contenti appaiono i Giovani Medici, un po’ meno lo sono gli infermieri. Il timore, per il Sindacato delle Professioni Infermieristiche, è che ci si debba accontentare di “una pacca sulla spalla” e di un Patto che non prevede oneri per le casse pubbliche, per cui tutto rischia di ricadere sulle spalle dei lavoratori. In aggiunta, altre perplessità vengono espresse nei confronti della natura non definitiva del testo approvato, in quanto lo stesso contiene, in molte parti, rimandi ad accordi da definirsi entro la fine di questo anno. Si tratterebbe, dunque, della “cornice di un quadro di cui non conosciamo ancora il disegno”.