L’ex direttrice dell’Istituto nazionale del cancro, Agnès Buzyn, in tv parla del ‘falso mito’ dei benefici apportati dalla bevanda nazionale. Insorgono i produttori. E il presidente francese prende le distanze
Non toccate il vino ai francesi. È polemica in Francia per le dichiarazioni del ministro della Salute Agnès Buzyn, ematologa ed ex direttrice dell’Istituto nazionale del cancro, che in diretta su France 2, come ha riportato La Stampa, ha sparato a zero sulla bevanda nazionale: «L’industria del vino oggi vuole far credere che il vino sia diverso dagli altri alcolici. Ma in termini di salute pubblica bere vino, birra, vodka o whisky è esattamente la stessa cosa, non c’è alcuna differenza». E poi ha rincarato la dose: «Si è lasciato pensare alla popolazione francese che il vino abbia degli effetti protettivi sulla salute, che apporterebbe dei benefici dei quali gli altri alcolici sono privi. Beh, è falso».
Nel paese famoso nel mondo per Champagne, Bordeaux e Bourgogne, le affermazioni suonano quasi come un sacrilegio e, come ci si poteva aspettare, nel mondo dei produttori è scoppiata la protesta. Ma a sorpresa a sostegno del ministro è giunta una lettera aperta di un gruppo di medici pubblicata su Le Figaro che ha dato ragione alla Buzyn, smentendo la convinzione diffusa in tutto il mondo che un bicchiere di vino rosso durante i pasti faccia bene e aiuti la circolazione cardiaca. A fianco dei produttori è sceso in campo direttamente il presidente Macron che ha giurato di «bere vino a pranzo e cena» e ha ribadito che la legge Evin che regolamenta la pubblicità degli alcolici non sarà toccata. Una presa di posizione arrivata insieme a quella della storica Accademia del Vino francese che ha chiesto di «fermare la demonizzazione del vino che è parte della civiltà francese».