Accordo raggiunto, ma il tavolo ha rischiato di saltare più volte. Il ministro Lorenzin: “Ora Ssn in sicurezza per le prossime generazioni”
Il Patto per la Salute è finalmente realtà. Dopo mesi di lavoro, scontri aspri e continui annunci, il documento è stato firmato da tutte le parti in gioco.
“Siamo intervenuti in maniera decisa su temi fondamentali come l’efficienza dei servizi, la riorganizzazione del personale e del territorio, la longevità e nuovi controlli della qualità e della quantità del servizio che offriamo. Insomma, abbiamo messo il sistema sanitario italiano in sicurezza per le prossime generazioni”.
Beatrice Lorenzin appare estremamente soddisfatta al termine di una giornata molto impegnativa. Un po’ perché è stato finalmente portato a termine un lavoro logorante e di enorme peso specifico quale quello di partorire un testo che stabilisce le linee guida da seguire in ambito sanitario nei prossimi anni; un po’ perché il tavolo rischiava di saltare proprio nelle ultime ore, dato ai governatori era arrivato un testo leggermente diverso da quello approvato dalle regioni solo pochi giorni prima. Scampato pericolo, insomma, per il ministro della Salute che, fiera del lavoro svolto, si dice felice per “una grande giornata per la sanità italiana”.
Il testo approvato dalla Conferenza Stato-Regioni non nasconde comunque sorprese. Restano sostanzialmente immutati i punti già conosciuti: “Da oggi – spiega il ministro Lorenzin – possiamo di nuovo procedere con la programmazione sanitaria e riversare all’interno del sistema le risorse risparmiate attraverso la spending review. Abbiamo inoltre affrontato il problema dello sblocco del turn over, ricevendo la collaborazione del ministero dell’Economia che ci ha permesso una discreta apertura verso strumenti più elastici che ci permetteranno di rispondere al fabbisogno di personale in tutte le Regioni”.