Il presidente della Commissione Affari Sociali alla Camera: “Evitare sprechi di risorse, si cerchino punti d’incontro”
La carenza di fondi e il rischio che si sprechino nuove risorse, uniti al pericolo che si crei una frattura insanabile tra medici e pazienti, sono considerati fattori da non sottovalutare da Pierpaolo Vargiu.
Il presidente della Commissione Affari Sociali alla Camera invita a trovare soluzioni ragionevoli per evitare che la legge sulla Rc professionale diventi solo un problema.
In questi giorni si sta affrontando un tema caldissimo per i medici, quello della responsabilità professionale: a che punto siamo?
E’ un tema importantissimo non solo per i medici ma per tutto il sistema sanitario. Soffriamo della carenza di fondi di finanziamento, e lo spreco di risorse in prestazioni inutili è un “lusso” che il Ssn non può permettersi. La riduzione della medicina difensiva, poi, deve stare a cuore soprattutto ai pazienti, molti dei quali non vengono più presi in carico perché considerati ad eccessivo rischio. Così facendo il pericolo è che si rompa l’alleanza terapeutica su cui si è sempre basato il rapporto medico-paziente, e questo è un danno enorme per tutto il sistema. È indispensabile intervenire cercando punti d’incontro tra le parti in causa, e far sì che i soldi spesi per la sanità servano davvero a offrire prestazioni migliori ai cittadini.
Le istituzioni hanno il dovere di avere un ruolo di raccordo, ed è necessario un punto d’incontro tra esse affinché si arrivi a una soluzione condivisa.
Su molte iniziative si è tutti d’accordo; a mancare sono i fondi. Il potenziamento delle azioni di risk management, il coordinamento delle funzioni a livello regionale, la presenza di un osservatore a livello nazionale che abbia dati precisi per rispondere gli interrogativi sull’ alea assicurativa… queste sono azioni attuabili a costi estremamente bassi ma che pur sempre devono essere finanziate. Ci sono poi altri argomenti più delicati che devono riunire allo stesso tavolo attori con interessi legittimi ma opposti tra loro. La priorità è evitare che ogni anno miliardi di euro vengano cestinati invece che utilizzati per far star bene i cittadini.
Un dettaglio che dovrà essere risolto a breve: tra un mese scatta l’obbligo assicurativo per i professionisti. Che tempi abbiamo?
L’obbligo in realtà è scattato nel giugno 2013, ed è poi stato differito. Il punto non è avere una data precisa – che può essere comunque fatta slittare – ma il mettere d’accordo soggetti che la pensano in modo diverso perché devono difendere gli interessi della propria professione o, viceversa, quelli dei cittadini. Bisogna che ragionino tra di loro per trovare una soluzione, o si rischia di danneggiare fortemente il paziente.