Fials e Fassid sul piede di guerra: il sottosegretario alla Salute De Filippo tenta una mediazione
Un mare di critiche ha inondato il dibattito sulla nuova bozza del Dpcm, relativa ai lavoratori precari in sanità e contenente le osservazioni provenienti dai ministeri della Funzione Pubblica e dell’Economia.
Nel decreto viene stabilito che non oltre il 31 dicembre del 2016 gli enti potranno bandire concorsi per titoli ed esami, per assunzioni del personale a tempo indeterminato, ferme restando le graduatorie dei concorsi pubblici e continuando a tenere conto del personale che entro lo scorso 30 ottobre ha maturato almeno tre anni di servizio (anche non continuativo) nell’ultimo quinquennio. Sarà inoltre possibile prorogare i contratti a tempo determinato fino al compimento delle procedure e, in ogni caso, entro il 31 dicembre del 2016.
Su questi punti i sindacati hanno subito sollevato alcune obiezioni. Per la Fials si tratta di un testo inaccettabile in quanto “la salute non può e non deve essere garantita con forme contrattuali diverse da quelle a tempo indeterminato”.
Molto critica anche la Fassid (la federazione che unisce Aupi, Aipac, Simet, Snr Dirigenti e Sinafo), secondo cui il Dpcm “è davvero inaccettabile” e “salva al massimo un 10 per cento dei precari”.
Molti dei problemi sollevati dai sindacati sono stati condivisi dal ministero della Salute, nella persona del sottosegretario Vito De Filippo, il quale proverà a mediare tra le rivendicazioni dei lavoratori e le esigenze del governo.