Nuove graduatorie insieme ad assegnazioni e prenotazioni di questi giorni nelle Università riaccendono il dibattito. Intanto arrivano sentenze incoraggianti
Riprende con forza la protesta contro l’accesso a numero chiuso alle facoltà universitarie. La pubblicazione, nei giorni scorsi, delle graduatorie per l’ingresso a Medicina, Veterinaria e Architettura ha inevitabilmente riacceso il dibattito.
La protesta non si limita a manifestazioni e striscioni nelle piazze e critiche sui siti web e sui social network, ma sembra destinata a proseguire soprattutto nelle aule dei Tribunali. Nell’attesa di queste ore, relativamente alla diffusione dei dati sulle assegnazioni e le prenotazioni degli studenti presso le varie università, continuano a rincorrersi nuove notizie sul sempre più ricco versante delle battaglie legali. Solo nei giorni scorsi, ad esempio, il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione del Tar, accogliendo due ricorsi per violazione dell’anonimato nei test dell’università di Salerno e Messina.
Nel frattempo si preparano le prime azioni collettive, al momento focalizzate sulla prova di Bari dell’aprile scorso, con particolare attenzione alla questione del plico mancante e alla violazione dell’anonimato. Nell’occasione erano state mosse anche altre osservazioni, soprattutto inerenti alla tempistica delle prove selettive, collocate a pochi mesi da un altro importante appuntamento per gli studenti, qual è appunto l’esame di maturità.
Dalle piazze ai social si chiede un cambiamento di rotta, partendo dalla costituzione di un tavolo tecnico per la revisione dell’attuale sistema d’accesso da parte del Ministero. In tal senso ci sono state incoraggianti aperture da parte del ministro all’Istruzione Stefania Giannini, che ha anticipato un percorso destinato a portare all’abolizione del numero chiuso, imitando il sistema francese dove non ci sono restrizioni all’accesso, ma la scrematura avviene dopo il primo anno.
Tornando ai ricorsi, sulla spinta delle ultime sentenze del Tar che, lo scorso marzo, hanno dato ragione agli studenti tutelati dai legali Consulcesi, si preannuncia una protesta a valanga. Gli aspiranti universitari vogliono farsi riconoscere il diritto allo studio ed anche se sono sotto accusa le tante anomalie che si sarebbero registrate durante i test, l’obiettivo resta non far annullare la graduatoria nazionale, ma chiedere l’ammissione in sovrannumero dei ricorrenti.
Per tutti gli studenti, e per chiunque desideri ricevere informazioni, è a disposizione la linea gratuita 800 122 777.