Sono molte le malattie urologiche che colpiscono la donna: dai 5mila nuovi casi all’anno di tumore della vescica che determina più di 1.200 decessi, alla calcolosi vescicale che colpisce il 5% delle italiane, passando per l’incontinenza urinaria, con oltre 2 milioni di casi e la cistite, che per il 90% colpisce le donne di tutte […]
Sono molte le malattie urologiche che colpiscono la donna: dai 5mila nuovi casi all’anno di tumore della vescica che determina più di 1.200 decessi, alla calcolosi vescicale che colpisce il 5% delle italiane, passando per l’incontinenza urinaria, con oltre 2 milioni di casi e la cistite, che per il 90% colpisce le donne di tutte le età. Con questi numeri è facile anche incorrere in migliaia di fake news. La Società Italiana di Urologia (SIU) ha deciso quindi di fare il punto con un volume, che è stato diffuso in anteprima in occasione del tradizionale appuntamento organizzato dal ministero della Salute per la terza Giornata Nazionale della Salute della Donna sabato 21 aprile nella nuova sede di Viale Giorgio Ribotta a Roma.
È per esempio falso che in caso di calcoli urinari è necessario ridurre alimenti contenenti calcio, è falso anche che esistano farmaci in grado di ‘sciogliere’ i calcoli. Così come è falso che l’incontinenza urinaria sia ‘normale’ nelle donne in età avanzata, che tutte le donne ne soffrono, che è ereditaria, che non c’è nulla da fare. Esistono in entrambi i casi attività di prevenzione e cura corrette.
«I numeri di queste quattro principali malattie urologiche tipicamente femminili – ha sottolineato Luca Carmignani, responsabile dell’Ufficio Ricerca della SIU e direttore dell’Unita’ Operativa di Urologia all’IRCCS Policlinico San Donato di Milano – danno la misura del problema e, anche, della sua sottovalutazione in molti casi. Una situazione grave perche’, a parte il tumore della vescica che richiede un percorso multidisciplinare, quasi sempre si tratta di problematiche comuni che possono essere prevenute con comportamenti corretti, e, se individuate per tempo, possono essere risolte con interventi terapeutici semplici e non invasivi».
Il libro che tenterà di fare un po’ di chiarezza sul tema sarà disponibile e scaricabile dal sito www.siu.it. «Contrariamente al comune sentire – ha detto Vincenzo Mirone, responsabile dell’ufficio comunicazione della Società Italiana di Urologia e direttore del dipartimento di Urologia all’Università Federico II di Napoli – l’urologo o l’urologa non sono solo i medici specialisti di riferimento per il maschio. In molti casi e per molte problematiche urologiche, le donne possono e devono rivolgersi ad uno specialista urologo, magari – perche’ no – il medesimo del marito. Non dimentichiamoci inoltre che – come per la ginecologia – sono moltissime anche le urologhe donne, anche se si tende ad utilizzare sempre il termine al maschile. Nei dipartimenti di Urologia si affrontano problematiche piu’ semplici, come calcolosi e cistiti, se individuate e curate per tempo, ma anche – nell’ambito di e’quipe multidisciplinari – i casi di tumore della vescica».