Salute 1 Aprile 2014 20:06

Salute, una riforma “senza limiti” per cambiare il Ssn

Nel convegno all’Università Pontificia Lateranense evidenziata la necessità di una svolta trasformando le restrizioni in possibilità di cambiamento

Salute, una riforma “senza limiti” per cambiare il Ssn

La riforma della sanità. È stato questo il tema centrale del convegno dal titolo “Professioni e sanità: chi e cosa si oppone al cambiamento?” organizzato e moderato dal direttore di Specchio Economico Victor Ciuffa.

Puntando ad andare oltre razionalizzazione e definanziamento – durante i lavori all’aula Paolo VI della Pontificia Università Lateranense – si è focalizzata l’attenzione sull’esigenza di una riforma del sistema di spesa possibile solo con un cambiamento radicale del Servizio Sanitario Nazionale. Come? Innanzitutto aggiornando un Patto per la salute non sufficientemente riformatore. Lo step successivo dovrebbe invece essere  una “riforma culturale” capace  di ripensare i modelli storici della tutela fondamentalmente mutualistica. Altro punto chiave per la svolta, infine, un’offerta di servizi proveniente soprattutto dalle professioni del settore.

Tutto, dunque, legato alla riforma del titolo V della Costituzione con un obiettivo ben chiaro: non si tratta di ricentralizzare il sistema, ma confermare l’articolo 32 della Costituzione (“La Repubblica tutela il diritto alla salute”) attraverso equilibrati rapporti tra Parlamento, Governo, Regioni e Comuni. Mettendo a confronto i controriformatori, i quali vogliono far saltare il sistema pubblico e gli antiriformatori, orientati a non cambiare nulla limitandosi ad applicare le riforme fatte, è riuscito a far breccia un messaggio perentorio: il riformista di cui si ha bisogno è chi trasforma i limiti economici in possibilità di cambiamento.

Presente al convegno il Direttore del Gemelli, Maurizio Guizzardi, il quale ha affermato: “Ciò che è emerso da questo incontro dimostra che il Sistema Sanitario è sostenibile a patto che si cambino alcuni aspetti chiave”. Tra questi ci sarebbe, secondo il Segretario Nazionale Fimmg, Giacomo Milillo, “il conflitto tra chi pensa che per rendere sostenibile la sanità italiana basti migliorare organizzazione ed efficienza, e chi pensa si debba passare attraverso una maggiore autonomia del professionista”. Il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Enrico Garaci, ha invece aggiunto: “il cambiamento nella sanità italiana è inevitabile perché c’è stata un’evoluzione del sapere medico straordinaria e dunque il sistema intero deve adeguarsi. Questo cambiamento migliorerà la salute dei cittadini e ci farà risparmiare molte risorse”. Secondo Andrea Bottega, Segretario Nazionale Nursind, “il sistema ha bisogno di un profondo cambiamento perché sono mutati nel tempo i bisogni dei cittadini. In Italia abbiamo però tutte le carte in regola per accompagnare al meglio questo cambiamento”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Segretario Nazionale Sismla, Raffaele Zinno.

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
Sanità, Cittadini (Aiop): «SSN pilastro fondamentale, Governo lo tuteli»
Secondo la presidente Aiop Cittadini «oltre ai problemi strutturali che affliggono il sistema da anni, la pandemia, la guerra russo-ucraina e la crisi energetica stanno mettendo in grande difficoltà il SSN e più volte abbiamo evidenziato il pericolo che si debba ricorrere al blocco delle prestazioni sanitarie a causa del caro bollette e di una crisi che investe a catena l’intero indotto del settore»
Oltre il 37% dei medici è pronto a lasciare il SSN per lavorare a gettone
Circa 4 medici su 10 sono pronti a lasciare il posto fisso in ospedale per lavorare come gettonisti. È il risultato emerso da un sondaggio flash proposto dalla Federazione CIMO-FESMED ad un campione di 1000 medici. Si rischia di dover celebrare presto il funerale del nostro Servizio sanitario nazionale
di Redazione
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...