Vicini alla donna dalla prevenzione alla cura. Per migliorare ulteriormente quel percorso di screening, diagnosi tempestiva, terapia e controllo che già colloca l’Emilia-Romagna ai vertici in Italia quando si parla di tumore al seno. Con questo obiettivo, la Regione dà vita alla Rete regionale dei Centri di senologia: potrà contare su 12 strutture di riferimento […]
Vicini alla donna dalla prevenzione alla cura. Per migliorare ulteriormente quel percorso di screening, diagnosi tempestiva, terapia e controllo che già colloca l’Emilia-Romagna ai vertici in Italia quando si parla di tumore al seno.
Con questo obiettivo, la Regione dà vita alla Rete regionale dei Centri di senologia: potrà contare su 12 strutture di riferimento in tutto il territorio, che lavoreranno con standard di qualità, modalità organizzative e di funzionamento uniformi: un Centro per provincia, due a Modena e tre per l’area Metropolitana di Bologna.
Oggi a Bologna, nella sede di viale Aldo Moro, si svolge la presentazione ufficiale, in occasione del convegno organizzato dalla Regione in collaborazione con Europa Donna Italia, il movimento che opera a tutela dei diritti delle donne riguardo a prevenzione e cura del cancro al seno.
La Rete nasce per volontà della Giunta regionale, che l’ha istituita con una delibera a cui le Aziende sanitarie dovranno fare riferimento per attuare il percorso organizzativo. Il documento individua la strutturazione territoriale; definisce il modello da adottare per garantire i migliori esiti clinici; stabilisce la costituzione di un coordinamento permanente che avrà anche il compito di monitorare i risultati raggiunti.
«Siamo particolarmente orgogliosi di dare avvio a questa realtà, nata con l’obiettivo di qualificare ulteriormente il servizio di assistenza alle donne lungo l’intero percorso, dalla prevenzione alla cura, che già vede l’Emilia-Romagna ai vertici in Italia – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi – . Basti pensare che il nostro programma di screening mammografico coinvolge 500mila donne ogni anno, vale a dire il 100% di quelle ‘bersaglio’, con un’adesione del 75%. Su una patologia così importante, e purtroppo diffusa, come quella del tumore al seno, non possiamo abbassare la guardia, anzi siamo impegnati ad alzare sempre più l’asticella della qualità del servizio. Anche attraverso una collaborazione sempre più stretta con le associazioni di volontariato attive in questo campo, che svolgono un lavoro prezioso di supporto alle donne e alle pazienti».
In Emilia-Romagna il carcinoma della mammella è responsabile del 29% dell’incidenza dei tumori maligni nel sesso femminile e del 15% della relativa mortalità, con oltre 4.500 nuovi casi all’anno. Si stima che, in regione, la percentuale delle donne “guarite” dal cancro, ossia che non hanno maggior rischio di decesso rispetto alla popolazione di riferimento, raggiunga il 54% delle pazienti con tumore della mammella.
Dal 2012 è anche attivo anche un percorso regionale per l’individuazione e la sorveglianza delle donne a rischio ereditario di tumore alla mammella/ovaio, all’interno delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario regionale.