Lavoro e Professioni 28 Febbraio 2014 15:06

Professionisti all’estero: semaforo rosso della Svizzera ai medici italiani

Rossi, presidente OMCeO Milano: “Paghiamo il clima di chiusura testimoniato dall’esito del referendum”

Professionisti all’estero: semaforo rosso della Svizzera ai medici italiani

La Svizzera si chiude a riccio verso l’immigrazione lavorativa. I cittadini elvetici hanno espresso la loro opinione sulla questione attraverso un referendum passato con una maggioranza molto risicata: il 50,3 per cento. Da oggi i professionisti provenienti dall’estero (compresa l’Unione Europea) avranno più difficoltà a lavorare in territorio svizzero.

Il referendum era stato promosso dall’Unione Democratica di Centro e aveva come fine quello di contrastare il fenomeno del  “dumping salariale”, ovvero quella corsa al ribasso nelle retribuzioni che avviene quando c’è troppa concorrenza tra lavoratori disposti a guadagnare poco pur di lavorare. I cittadini svizzeri hanno dunque accettato la modifica alla Costituzione federale per introdurre “tetti massimi annuali” relativi ai lavoratori provenienti  dall’estero da far entrare in territorio svizzero.

Come se non bastasse, recentemente l’Ufficio Sanità ticinese ha stabilito che i GPS (Good Professional Standings), ovvero i documenti del Ministero della Salute che dovrebbero certificare la qualità dei camici bianchi che fanno richiesta per lavorare in territorio svizzero, non sono più sufficienti. Il motivo? Il governo italiano ha modificato i moduli autocertificativi e le informazioni in questo modo fornite non bastano a convincere le autorità svizzere a rilasciare le autorizzazioni ai medici. Tra chi è stato rispedito a casa e chi, invece, troverà le porte chiuse, sono 150 i professionisti sanitari italiani che non potranno lavorare in Svizzera.

Sulla questione è intervenuto con forza il presidente dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano, Roberto Carlo Rossi, il quale afferma che “se da un lato non mi sento di criticare la scelta effettuata dalle autorità svizzere, dall’altro penso che questo atteggiamento sia da ricollegare alla volontà di chiudere le frontiere ai professionisti provenienti dai Paesi esteri”. Questi lavoratori risentirebbero dunque di un clima di ostilità che, sempre secondo Rossi, non pare comunque aver intaccato “l’ambiente lavorativo dei colleghi che hanno esercitato in territorio elvetico”, del quale ha invece “sempre sentito parlare in termini entusiastici”. Rossi ritiene dunque che la decisione di bloccare le autorizzazioni per i medici italiani nasca essenzialmente da questo tipo di sentimento popolare e che l’Ufficio Sanità non abbia fatto altro che trovare un modo “burocratico” per applicarlo. Rossi e l’OMCeO che presiede hanno subito fatto pressione nei confronti dell’Ufficio affinché la questione si risolva in maniera rapida e senza danni per i professionisti italiani.

Articoli correlati
Il futuro della ricerca passa per le nanotecnologie. La storia di Angelo Accardo, cervello in fuga
Il professor Angelo Accardo, “nanotecnologo” della Delft University of Technology (TU Delft) in Olanda e cervello in fuga, lavora alla creazione di micro-ambienti cellulari ingegnerizzati che tentano di imitare il tessuto cerebrale umano. Tali microstrutture biomimetiche possono portare a importanti sviluppi nel campo delle malattie del neurosviluppo e dei tumori del cervello
di Francesco Torre
Francesco Wirz, l’italiano che ha operato l’uomo dai tre volti: «In Francia fiducia ai giovani, così si formano i chirurghi»
«Ho fatto tutto quello che, chirurgicamente, avrei potuto fare nella mia vita, ma non mi sento un vincente, perché ho dovuto lasciare il mio Paese. I giovani devono andare all’estero per scelta, non perché sono obbligati»
Sanità internazionale
Restare o partire? Il dubbio dei giovani medici...
La protesta dei Giovani Medici: flash mob al MIUR
Chiesta trasparenza e meritocrazia nelle selezioni e un piano triennale per gli sbocchi lavorativi
Medici in fuga: la Germania “fa shopping” di camici bianchi italiani
L'Istat registra un nuovo picco di partenze: il Regno Unito resta la meta preferita, ma i tedeschi insidiano il primato con un portale che offre 8mila posti di lavoro in campo sanitario
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...