Lorenzo Miraglia, presidente Aiop Giovani Lazio: “Il futuro è nell’innovazione e nella libertà di scelta per il paziente”
Quello della tutela della salute dei cittadini europei è un problema che riguarda il continente nella sua totalità, e che non può essere affrontato in maniera disarticolata da ogni singolo Paese. Serve unità di intenti e una sinergia pressoché totale. Per questo i vari Sistemi Sanitari delle nazioni che compongono l’Unione Europea stanno lavorando per recepire ed applicare la direttiva n°24/2011 che regola la mobilità transfrontaliera dei pazienti all’interno del territorio del vecchio continente.
Ma quali sono le opportunità che questo tipo di politica comunitaria crea e quali i rischi ipotizzabili? E cosa sono chiamati a fare i vari Paesi per riuscire a recepire al meglio le nuove regole e ad applicarle in modo tale da dar vita ad un sistema armonico e ben bilanciato che valga davvero per tutto il continente?
Proprio di questo si è parlato nel corso del convegno “Cure senza frontiere, rischio o opportunità?”, organizzato dall’Associazione Italiana Ospedalità Privata (Aiop) Giovani del Lazio lo scorso 13 febbraio all’Università Luiss di Roma. Presenti al dibattito Luciano Monti, docente di politica economica europea dell’Università Luiss, e quattro rappresentanti di spicco dell’Aiop: il presidente dell’Aiop Lazio Jessica Faroni, il presidente della sezione Giovani Domenico Musumeci, il presidente nazionale Gabriele Pelissero ed il presidente dell’Aiop Giovani del Lazio Lorenzo Miraglia. Sono invece stati invitati a partecipare al convegno per spiegare come il problema viene affrontato negli altri Paesi europei il capo del dipartimento di Politiche sociali e salute della Camera di Commercio austriaca Martin Gleitsmann, e Marc Schreiner, membro del direttivo dell’HOPE, l’European Hospital and Healthcare Federation.
“Abbiamo voluto invitare anche i rappresentanti di due Paesi europei come Austria e Germania – spiega Lorenzo Miraglia, presidente di Aiop Giovani del Lazio ed organizzatore dell’evento – perché abbiamo quasi l’obbligo di aprire tavoli di confronto con le altre nazioni per approfondire la cultura sanitaria che esiste al di fuori dei nostri confini. Questo perché quello della medicina senza frontiere rappresenta un tema di attualità molto importante in particolar modo per l’Italia: non dimentichiamo che il nostro Paese ha un saldo negativo, ovvero i pazienti italiani che vanno a curarsi all’estero sono molti di più rispetto agli stranieri che vengono qui per lo stesso motivo. Questa situazione deve cambiare”.
Parlando invece delle prospettive del lavoro svolto dall’Associazione, Miraglia spiega che queste “sono rosee nonostante i momenti critici che la sanità italiana nella sua interezza si trova ad affrontare in situazioni come quella attuale. Il nostro obiettivo è quello di guardare al di fuori del nostro Paese. Avanti dunque con una maggior libertà di scelta per il paziente e investimenti nelle nuove tecnologie. Per noi di Aiop Giovani il futuro è di chi con visione e coraggio lo costruisce a servizio dei popoli”.
“È giusto fare un punto della situazione sullo stato della sanità italiana in questo momento – spiega invece Domenico Musumeci, presidente nazionale Aiop Giovani –, perché la direttiva offre l’opportunità ai pazienti di decidere se farsi ricoverare nel proprio Paese o all’estero. Oggi l’Italia deve assolutamente investire su queste attività per farle diventare un volano per aumentare il Pil”.