Al via l’iniziativa della Federazione per combattere fake news in tema salute. Il Presidente Filippo Anelli: «La salute la curano i medici, sempre a disposizione dei cittadini per rispondere a tutti i bisogni»
Una lapide con la scritta: “Ho curato il cancro con il bicarbonato di sodio” e un’altra in cui compare la frase: “Non mi hanno vaccinato per paura dell’autismo”. Poi, il monito: “Diffidate dalle bufale sul web. Chiedete sempre al medico”.
È volutamente d’impatto l’iniziativa contro le fake news in rete in tema di salute – “Una bufala ci seppellirà” – promossa dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (FNOMCeO) e presentata alla stampa nella sede di Roma. I messaggi shock della campagna, su poster 6 metri x3, compariranno sugli annunci stampa a disposizione degli Ordini provinciali e saranno affissi sul territorio nazionale.
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L’OPINIONE DELLA PRESIDENTE SIOMI: LEGGI L’ARTICOLO “OMEOPATIA SI’”
La diffusione delle fake news sulla salute, attraverso internet, è un fenomeno in crescita e sempre più preoccupante. Secondo la Ricerca Censis Assosalute 2017, infatti, sono 15 milioni gli italiani che ricorrono “all’automedicazione” sul web per curare piccoli disturbi e sono 3,5 milioni i genitori che hanno trovato indicazioni mediche sbagliate. Le fonti d’informazione privilegiate non sono sempre autorevoli: nel 17% dei casi si tratta di siti web generici sulla salute, nel 2,4% di social network e solo nel 6% si tratta di siti istituzionali. Nonostante questo, il medico di medicina generale rimane un punto di riferimento per gli italiani nel 53,5% dei casi ed il farmacista nel 32,2%.
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Sempre i dati del Censis, parlano di 8,8 milioni di italiani che si sono imbattuti in fake news sul web, relative alla salute, solo lo scorso anno. «L’obiettivo di questa campagna è stimolare il dibattito nella popolazione e far riflettere sul fatto che, molto spesso, delle notizie non vere, o meglio, non validate scientificamente possono essere condivise dai cittadini e questo produce danni – afferma il Presidente Fnomceo Filippo Anelli ai microfoni di Sanità Informazione -. Ecco, noi vogliamo ricordare che la salute la curano i medici che hanno fatto un percorso formativo durato oltre dieci anni, sono a disposizione dei cittadini e possono rispondere a tutti i bisogni di salute che hanno, anche alle domande che hanno trovato sul web per verificarle insieme» precisa Anelli.
L’OPINIONE DI PIERO ANGELA: LEGGI L’ARTICOLO “OMEOPATIA NO”
Per questo motivo è nato ‘Dottore ma è vero che?’ il portale voluto dalla FNOMCeO finalizzato a smentire le bufale che circolano sul web nel campo della medicina. Proprio in questi giorni, attraverso una scheda informativa sull’omeopatia – pubblicata nella sezione del sito FNOMCeO: Dottore ma è vero che? – la Federazione ha assunto una posizione molto netta, assimilando la medicina complementare di fatto ad un placebo: «Noi continuiamo ad affermare – precisa Filippo Anelli – che i rimedi omeopatici devono essere prescritti esclusivamente da medici, non hanno delle “indicazioni” precise e quindi non possono essere usati per curare patologie per le quali sono necessari farmaci. Sicuramente, possono essere utili come integrazione ma mai in maniera sostitutiva. Ad ogni modo, vogliamo anche aprire un tavolo di confronto con l‘Istituto Superiore di Sanità per verificare tutta la letteratura scientifica e le evidenze disponibili in materia di omeopatia. L’obiettivo è sciogliere qualsiasi dubbio sulla scientificità o meno di alcune informazioni e rassicurare i cittadini su quelle che sono le pratiche che vengono utilizzate dai medici» conclude.