L’Istituto Valenciano di Infertilità partecipa per la prima volta come partner alla Race for the Cure, la manifestazione più importante per la sensibilizzazione alla lotta ai tumori del seno in Italia e nel mondo. L’evento, organizzato dall’Associazione Susan G. Komen Italia, utilizza i fondi raccolti dal progetto per realizzare programmi di prevenzione a sostegno delle […]
L’Istituto Valenciano di Infertilità partecipa per la prima volta come partner alla Race for the Cure, la manifestazione più importante per la sensibilizzazione alla lotta ai tumori del seno in Italia e nel mondo. L’evento, organizzato dall’Associazione Susan G. Komen Italia, utilizza i fondi raccolti dal progetto per realizzare programmi di prevenzione a sostegno delle donne.
IVI vuole cogliere questa occasione per far conoscere alle donne le tecniche ad oggi disponibili per la preservazione della fertilità, soprattutto per le pazienti oncologiche che stanno per affrontare trattamenti farmacologici e chirurgici importanti che possano minare la propria fertilità.
«Siamo molto orgogliosi di poter far parte di un evento dal fine così nobile – afferma la Dott.ssa Daniela Galliano, Direttrice del Centro IVI di Roma. IVI vuole far sapere alle donne che diventare madri dopo un cancro è possibile. Tramite le tecniche all’avanguardia ad oggi messe a disposizione dalla scienza è infatti possibile preservare la propria fertilità. È importante soprattutto che le pazienti oncologiche che sono in procinto di affrontare trattamenti come la chemioterapia e la radioterapia, conoscano la possibilità di utilizzare queste tecniche per poter perseguire il proprio sogno di avere un bambino anche a seguito delle terapie. La tecnica più diffusa è la vitrificazione degli ovociti che ormai garantisce tassi di successo nelle gravidanze analoghi all’utilizzo di ovociti freschi. IVI già dal 2007 promuove un programma gratuito di preservazione della fertilità dopo eventi di carattere oncologico dal titolo “Madre dopo il cancro, Padre dopo il cancro”, al quale hanno aderito 908 donne che hanno deciso di vitrificare i propri ovociti».
«In IVI sappiamo quanto sia importante la corretta informazione in merito a queste tematiche – continua la dottoressa – . È necessario che le donne abbiano un’idea chiara di quali siano le tecniche di preservazione a disposizione, oltre a conoscere in maniera più approfondita anche le tecniche di fecondazione assistita che oggi è possibile effettuare. La fertilità è un bene da tutelare, e questo è un messaggio che è necessario veicolare soprattutto in manifestazioni così importanti come questa».