Presentate a Roma le nuove linee guida AHA 2015 sulla Rianimazione Cardiopolmonare
Gesti semplici e alla portata di tutti…che possono salvare molte vite». Negli ultimi decenni si è molto dibattuto sull’importanza di una buonaformazione nel campo dellaRianimazione Cardiopolmonare.
La giornata di aggiornamento degli istruttori internazionali sulle Linee guida American Heart Association 2015 per la RCP e l’assistenza cardiovascolare di emergenza che si è svolta presso l’Università La Sapienza di Roma ha voluto sensibilizzare la comunità proprio sull’importanza della rianimazione cardiopolmonare e l’utilizzo del defibrillatore in ambiente ospedaliero e non.
I due relatori statunitensi hanno spiegato, ai microfoni di Sanità informazione, che una RCP di alta qualità è indispensabile per ottenere un esito favorevole: «Abbiamo messo a punto frequenza e pressione del massaggio cardiaco ed abbiamo modificato la sequenza delle procedure per renderle più comprensibili e applicabili in diversi contesti. Sono gesti semplici da mettere in pratica, che devono però essere eseguiti tempestivamente per aumentare le possibilità di sopravvivenza», spiega Robert Wales, responsabile dello sviluppo del programma internazionale dell’AHA. «In questo, la tecnologia e la formazione sono fondamentali – prosegue Wales –; si tratta di fornire assistenza sanitaria a livelli eccellenti usando tecniche innovative, nuovi dispositivi e attrezzature e trovare nuovi metodi per la formazione e l’informazione che aiutino gli studenti a ricordare negli anni ciò che apprendono oggi».
La chiave è puntare sull’addestramento per rendere protagonisti attivi sia il personale medico, sia i soccorritori occasionali, perché ogni essere umano può salvare una vita utilizzando la RCP. Lo testimoniano i progetti e le iniziative internazionali come ad esempio la campagna patrocinata dall’OMS “KIDS SAVE LIVES” – promossa da European Patient Safety Foundation (EuPSF), European Resuscitation Council (ERC), International Liaison Committee on Resuscitation (ILCOR), World Federation of Societies of Anesthesiologists (WFSA) – che dimostra come introducendo nelle scuole anche solo due ore di lezione di RCP all’anno, si aumenta il tasso di sopravvivenza all’arresto cardiaco improvviso con ripercussioni significative alla salute globale. Infatti, le zone del mondo che hanno le migliori percentuali di sopravvivenza sono quelle che hanno deciso di formare la maggioranza della popolazione: «Ad esempio, a Seattle – conclude Wales -, chi esce dalla scuola dell’obbligo sa come effettuare la RCP e lì si registra un tasso di sopravvivenza sorprendente che supera il 40%. Mentre a Detroit, dove questo non accade, il tasso di sopravvivenza è circa dell’1-3%».
A tirare le somme è il dottor Eric Lavonas, presidente del gruppo che ha aggiornato le Linee Guida 2015: «Fare le cose semplici velocemente ed efficacemente è il miglior modo per avere successo nella rianimazione. Se vedete qualcuno collassare, chiamate aiuto, procuratevi informazioni sulla sua identità, e premete forte e velocemente al centro del suo petto finché non arrivano i soccorsi. Vi garantisco che è semplice come ve lo sto dicendo, e ognuno di voi è in grado di farlo».