Alla vicepresidenza l’ex numero uno dell’AIOP Calabria Massimo Miraglia. La neurologa è a capo del Gruppo Ini (Istituto neurotraumatologico italiano), presente con 10 strutture accreditate con il Ssn nel Lazio e in Abruzzo
L’AIOP Lazio ha rinnovato le cariche: al timone dell’Associazione italiana ospedalità privata del Lazio resta Jessica Faroni, riconfermata dopo 9 anni di mandato, fino al 2021. Vicepresidente è Massimo Miraglia. L’elezione è avvenuta all’unanimità.
Faroni è medico chirurgo, neurologo, manager sanitario, è a capo del Gruppo Ini (Istituto neurotraumatologico italiano), presente con 10 strutture accreditate con il Ssn nel Lazio e in Abruzzo. Il vicepresidente Miraglia, è consigliere delegato e direttore generale del Gruppo Giomi. Da oltre 20 anni partecipa alla vita associativa ricoprendo, a livello nazionale e in diverse regioni, cariche sociali. Per 4 anni presidente dell’Aiop Calabria, Miraglia conosce le difficili dinamiche dei piani di rientro
L’Aiop rappresenta 118 istituzioni sanitarie e socio sanitarie di matrice laica e anche religiosa (acuti, riabilitazione, lungodegenza, psichiatriche, Rsa, hospice, centri ex art. 26, domiciliari e ambulatoriali) con 11.731 posti letto. L’Aiop Lazio è la sede regionale con un numero maggiore di posti letto (22% sul totale nazionale).
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«Non è stato facile decidere di ricandidarmi dopo 9 anni di durissimo lavoro che ci ha portato a risultati significativi per le nostre aziende. Ma c’è ancora molto da fare – ha affermato Faroni – Dopo tre mandati, conosco perfettamente le problematiche della sanità privata e credo di poter ancora dare il mio contributo. Intanto continuerò a lavorare per preservare la collegialità dell’associazione, difendendo gli interessi di tutte le strutture sanitarie e per imprimere definitivamente nel sistema sanitario nazionale la convinzione che la sanità privata sia una risorsa complementare – aggiunge la presidente Aiop – Mi batterò ancora affinché la sanità privata diventi un interlocutore importante per lo Stato e non più un insieme di strutture sulle quali fare cassa».
Faroni continuerà la sua battaglia per «dire basta ai tagli». «Vorrei sottolineare con forza che l’uscita dal Piano di rientro della Regione Lazio è stato un obiettivo raggiunto soprattutto grazie al contributo ed al sacrificio del nostro settore, che ha subito pesanti tagli di letti e di budget a scapito delle prestazioni erogate e dell’assistenza», ha aggiunto Faroni.
Sulla stessa lunghezza d’onda il vicepresidente Miraglia. «Ritengo – ha detto Miraglia – che ci sia uno scontro culturale che dobbiamo assolutamente cambiare: solo quando vi sarà pari dignità tra pubblico e privato, quello che oggi la Regione vede come un costo (cioè il privato) domani lo potrà vedere come una risorsa: uno strumento operativo per dare delle risposte ai propri cittadini. Con la forza di volontà, tutti quanti insieme si può dimostrare che la buona sanità sta anche da questa parte».