Fronda convoca assise generale a Tivoli e chiede sfiducia del segretario generale. Che però ribatte: «Tribunale di Roma ci dà ragione, convocazione priva di valenza giuridica»
È caos all’interno dello SMI, il Sindacato Medici Italiani guidato dal medico di famiglia Pina Onotri. Accanto al Congresso ufficiale, convocato a Napoli l’8 e il 9 giugno prossimi, un gruppo dirigente ha convocato un congresso alternativo all’Hotel Duca d’Este Tivoli quasi negli stessi giorni, il 9 e 10 giugno. Il gruppo chiede la sfiducia della Onotri sottolineando di avere dalla propria parte la maggioranza dei consiglieri nazionali Smi con 164 firme su 300.
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Dunque due appuntamenti, promossi con comunicazioni alla stampa che si accreditano, in ambedue i casi, come ufficiali. La Onotri però non ci sta: «L’unico congresso dello Smi, come stabilisce anche il giudice, è quello che si terrà a Napoli, non ci sono altri appuntamenti ufficiali», spiega la Onotri che ammette: «C’è stato un tentativo maldestro di delegittimazione del Segretario generale, in un frangente molto delicato della vita politica del nostro Paese, momento che vede la nascita del governo del cambiamento, dove il ministro della Salute è finalmente un medico e dove si stigmatizza, in maniera incontrovertibile, che è ora che la politica esca fuori dalla sanità».
La Onotri ha sottolineato di avere dalla propria parte anche la decisione del Tribunale di Roma: «Questa mattina – ha precisato Onotri – è stato notificato al Sindacato medici italiani un decreto emesso dal Tribunale di Roma in base al quale è stata sospesa la delibera adottata durante la riunione del 21 e 22 aprile a Tivoli Terme Hotel Duca D’Este e quindi privata di qualsiasi valenza giuridica. Pertanto ogni atto compiuto in virtù di tale decisione, come ho comunicato questa mattina ai consiglieri nazionali, è privo di qualsivoglia effetto giuridico, così come il Congresso nazionale straordinario indetto a Tivoli il 9-10 giugno».
Secondo la Onotri il caos interno deriverebbe da una decisione adottata dal Collegio dei probiviri che ha deciso la sospensione di alcuni alti dirigenti sindacali e l’espulsione di altri. All’origine della fronda, secondo Onotri, ci sarebbe «il percorso di trasparenza e condivisione nella gestione amministrativa e patrimoniale della nostra organizzazione». In particolare con la costituzione del sindacato come parte civile, in un procedimento penale, per sospetta appropriazione indebita dei fondi. «Per questo – aggiunge la Onotri – è stato messo in atto il tentativo di paralizzare le comunicazioni dello Smi verso i propri iscritti e verso le istituzioni. L’attuale querelle ha portato, a fini di tutela, al blocco dei conti del sindacato. Sono in corso, una serie di manovre in alcune regioni (Veneto, Lombardia, Campania, Lazio, Umbria, Marche, Basilicata, Puglia, Piemonte, Liguria,Toscana, Val d’Aosta) ree di chiedere maggiore trasparenza sui conti del sindacato e una diversa modalità di gestione organizzativa. Queste manovre puntano a bloccare i Congressi regionali regolarmente convocati a norma di statuto, dai presidenti regionali in carica, con l’obiettivo di impedire l’elezione dei delegati congresso nazionale», conclude Onotri.