Al Policlinico Umberto I è partita da poco più di un mese, sotto la direzione del professor Leopoldo Spadei, la nuova organizzazione dell’Unità Operativa di Oculistica che in breve tempo, tra aprile e maggio, ha registrato un incremento del numero di interventi del 30 per cento. Alla riorganizzazione degli spazi assistenziali ed alla creazione ‘ex […]
Al Policlinico Umberto I è partita da poco più di un mese, sotto la direzione del professor Leopoldo Spadei, la nuova organizzazione dell’Unità Operativa di Oculistica che in breve tempo, tra aprile e maggio, ha registrato un incremento del numero di interventi del 30 per cento.
Alla riorganizzazione degli spazi assistenziali ed alla creazione ‘ex novo’ di una serie di servizi e ambulatori speciali – in tutto 22 e tra questi: Cornea e chirurgia rifrattiva, Oftalmoplastica, Oncologia oculare, Neuroflatmologia – Spadei ha lavorato intensamente con tutti i 41 medici oculisti appartenenti alla UOC da lui diretta. Questo perché, come ha sottolineato lo stesso direttore:«Una clinica universitaria di questa portata non può non avere tutte le specialità necessarie».
Trasferito dal Polo Pontino della Sapienza ai primi di aprile, il professor Spadei, ha operato ieri un trapianto di cornea, pratica che «qui mancava da più di vent’anni» come ha dichiarato lo stesso direttore della Uoc.
«Praticamente in questa Clinica – ha osservato Spadei – possono venire oggi soddisfatte tutte le esigenze nell’ambito dell’oculistica. In particolare, il trapianto di cornea è una cosa delicata perché innanzitutto nasce dalla donazione – ha spiegato ancora – . Martedì prossimo ci sarà questa giornata dedicata proprio a ‘Il Processo di Donazione di Cornea’ (12 giugno, ore 8.30-14, Edificio Centrale ex Biblioteca Medica Centrale). Il corso, che fornisce crediti ECM a medici ed infermieri, si pone come obiettivo la formazione e la sensibilizzazione degli operatori sanitari relativamente alla donazione di cornea a fini terapeutici di trapianto, attraverso la condivisione di esperienze personali e la collaborazione tra il personale operante all’interno dei reparti e al Coordinamento Prelievi d’Organo» ha concluso il professore.