I sindacati confederali chiedono che non ci siano lavoratori di serie A e di serie B. L’assessore D’Amato: «Ogni professionista deve avere le medesime opportunità e tutele». Faroni (Aiop Lazio): «Stop a disparità di trattamento tra le varie regioni»
Hanno invaso piazza Montecitorio con bandiere, striscioni e slogan come “Stesso lavoro, stesso salario, stessi diritti”. I lavoratori della sanità privata del Lazio sono scesi in piazza davanti alla Camera dei deputati per chiedere il rinnovo del contratto per il settore che manca ormai da 10 anni.
A organizzare la protesta Cgil, Cisl e Uil Funzione pubblica che annunciano una mobilitazione di più ampia portata e non escludono uno sciopero generale in autunno.
«Parliamo di circa 25mila lavoratori che garantiscono il 40% dell’offerta sanitaria del Lazio», ha detto all’agenzia Dire il segretario della Fp-Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola. «Si tratta di lavoratori che da tutto questo tempo attendono un rinnovo del contratto, quando i loro colleghi del pubblico lo hanno siglato pochi mesi fa. Siamo qui in piazza quindi per chiedere alla Regione Lazio di sollecitare la Conferenza Stato-Regioni per stanziare nuove risorse che possano sbloccare la questione».
Roberto Chierchia, segretario Cisl Fp, chiama in causa la Regione Lazio che «non può più tirarsi indietro. Zingaretti aveva promesso in campagna elettorale di mettere mano alla vicenda ridefinendo quello che dovrebbe essere un contratto giusto e legittimo».
Immediata è arrivata la risposta dell’assessore alla Sanità e all’Integrazione Socio-sanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato: «Auspico che ci possa essere un segnale di confronto fra le parti in causa per il rinnovo, dopo quello pubblico, del contratto del comparto della sanità privata. L’assistenza è uguale per tutti ed ogni professionista deve avere le medesime opportunità e tutele. La Regione Lazio si farà parte in causa anche in sede di Conferenza delle Regioni per chiedere che le parti interessate arrivino ad un accordo di rinnovo».
Sul tema è intervenuta anche la presidente dell’Aiop Lazio (Associazione italiana o spedalità privata), Jessica Faroni che ha apprezzato le parole di D’Amato: «È importante che la Regione Lazio si facia parte in causa presso la Conferenza Stato-Regioni per favorire, anche attraverso una copertura finanziaria, l’arrivo alla firma del nuovo contratto. È evidente – aggiunge Faroni – che se non ci sarà un intervento finanziario da parte dell’amministrazione pubblica continueremo ad avere disparità di trattamento tra le varie regioni, quelle più ricche e quelle che sono o stanno per uscire dai piani di rientro. Sappiamo che sia Zingaretti che l’assessore D’Amato faranno di tutto per dare copertura totale o parziale di questo ulteriore costo».