I medici di famiglia del Regno Unito hanno proposto una tassa di 5 sterline per scoraggiare la popolazione ad andare nello studio quando non necessario. Come immaginabile, l’iniziativa ha alzato un polverone. Secondo i promotori, servirebbe a far riflettere i pazienti sul reale bisogno del medico, suggerendo i casi in cui le loro richieste possono […]
I medici di famiglia del Regno Unito hanno proposto una tassa di 5 sterline per scoraggiare la popolazione ad andare nello studio quando non necessario. Come immaginabile, l’iniziativa ha alzato un polverone.
Secondo i promotori, servirebbe a far riflettere i pazienti sul reale bisogno del medico, suggerendo i casi in cui le loro richieste possono essere soddisfatte anche da una farmacia. L’iniziativa si inserisce in uno scenario che vede studi e ambulatori di general practitioners sempre più affollati e, come rivelato da un sondaggio curato da Ipsos Mori Research Highlights, la disponibilità del 70% dei cittadini a pagare un ‘balzello’ per diminuire le visite inutili dal medico di famiglia e punire coloro che non si presentano all’appuntamento.
«Ai tempi dei nostri nonni si andava dal dottore solo in caso di vere malattie; oggi invece per problemi molto semplici», ha spiegato al Daily Mail Mike Foster del Gloucestershire Local Medical Committee, che ha avanzato la proposta, presentandola al governo anche come possibile nuova modalità per finanziare l’NHS. «Andare dal medico è diventata un’abitudine oramai, e introdurre un simile sistema potrebbe essere una freccia al nostro arco per migliorare i servizi dei medici di famiglia e nel frattempo far tornare molti pazienti ad aderire più spesso alla ricetta della nonna: letto, minestrina e riposo».
Immediata la reazione di alcuni gruppi di pazienti, secondo i quali invece una misura di questo genere porterebbe i pazienti più vulnerabili a non recarsi più dal medico di famiglia: «Chi non può permettersi di pagare un medico morirebbe senza motivo. Paghiamo già molto le assicurazioni e le tasse destinate al servizio sanitario nazionale. I medici dovrebbero richiedere soldi al governo, non ai loro pazienti».
Un’opinione in parte condivisa dal Royal College of General Practitioners, secondo il quale introdurre una tassa sarebbe complicato e aggiungerebbe un’ulteriore incombenza amministrativa ai medici di famiglia. «Una misura di questo genere si scontrerebbe con uno dei principi fondanti del NHS, ovvero la gratuità dell’assistenza in caso di bisogno – ha aggiunto la Professoressa Helen Stokes-Lampard, Presidente del Royal College dei medici di famiglia -. Rischierebbe di scoraggiare i pazienti a recarsi dal medico nelle prime fasi della malattia, quando questa può essere affrontata in modo più efficiente ed economico, invece di affidarsi ai costosi specialisti ospedalieri».