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Il fumo di tabacco, il consumo di alcol e l’uso di droghe sono accomunati dal fatto di creare dipendenza. Le sensazioni “piacevoli”, che le sostanza in questione fanno provare all’inizio, spingono a usarla di nuovo. E più si comincia a fumare da giovani, più sale la probabilità che si instauri la dipendenza. Abbiamo affrontato il tema con Claudio […]
Il fumo di tabacco, il consumo di alcol e l’uso di droghe sono accomunati dal fatto di creare dipendenza. Le sensazioni “piacevoli”, che le sostanza in questione fanno provare all’inizio, spingono a usarla di nuovo. E più si comincia a fumare da giovani, più sale la probabilità che si instauri la dipendenza.
Abbiamo affrontato il tema con Claudio Leonardi – Presidente della Società italiana patologie da dipendenza – . Ci ha spiegato che l’assuefazione al tabacco impedisce di smettere pur avendone la volontà: «Il fumo di tabacco determina una serie di patologie correlate ma, soprattutto, provoca una condizione di dipendenza dalla quale è difficile uscire fuori e che quindi mantiene questo stato di patologia cronicamente nel tempo» specifica.
La dipendenza da nicotina, infatti, non provoca solo effetti fisici ma anche psicologici: «Da un punto di vista fisico, la nicotina ha un’azione momentaneamente di tipo incentivo a livello cognitivo, ma di fatto questa “falsità” che può determinare nel nostro cervello si perde rapidamente man mano che si instaura la condizione di dipendenza. La responsabilità più grande della nicotina – prosegue – è quella di determinare una condizione di dipendenza rispetto al suo uso che ci impedisce di poter smettere di utilizzarla e mantiene cronicamente questo comportamento che non si interrompe se non attraverso interventi terapeutici specifici» conclude il Presidente.