Si è concluso nel weekend il Consiglio nazionale Simpef (Sindacato medici pediatri di famiglia), il secondo più importante sindacato italiano dei pediatri di libera scelta, che ha deciso di convocare nella prossima primavera un congresso elettivo anticipato per meglio rispecchiare i nuovi equilibri interni dell’organizzazione. «Simpef è nato nel 2010 in Lombardia e si è […]
Si è concluso nel weekend il Consiglio nazionale Simpef (Sindacato medici pediatri di famiglia), il secondo più importante sindacato italiano dei pediatri di libera scelta, che ha deciso di convocare nella prossima primavera un congresso elettivo anticipato per meglio rispecchiare i nuovi equilibri interni dell’organizzazione.
«Simpef è nato nel 2010 in Lombardia e si è via via allargato ai colleghi di tutta Italia – ha spiegato Massimiliano Dozzi, responsabile comunicazione del sindacato – tanto da contare oggi ben otto sezioni regionali e altre 2 in via di costituzione». Alle pre-esistenti Lombardia, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia, si sono, infatti, oggi aggiunte Puglia, Calabria e Abruzzo, mentre, in attesa della costituzione ufficiale della propria sezione regionale, gli associati di Marche e Sardegna afferiscono alla sezione toscana. «Il nostro obiettivo è di rendere più integrata in ottica nazionale la struttura del sindacato, con il coinvolgimento nei quadri direttivi anche dei nuovi colleghi» ha proseguito.
«È stato un consiglio nazionale molto importante – ha sottolineato Rinaldo Missaglia, Segretario nazionale Simpef – cui hanno preso parte anche Segretari e Delegati delle altre sezioni regionali. Archiviata la ratifica dell’Accordo collettivo nazionale 2018, che ha portato sì la valorizzazione di quote remunerative arretrate e conferito piena potestà ai rappresentanti regionali Simpef, ma è oggettivamente caratterizzato da un limitato impatto, abbiamo deciso di concentrarci sul percorso del nuovo accordo da discutere nel corso dei mesi venturi. I temi sul tappeto sono numerosi: dalle criticità nella formazione di nuovi pediatri di famiglia, in numero adeguato all’equilibrio tra rinnovo generazionale e marcata denatalità nazionale, allo sviluppo e riconoscimento del ruolo sempre più importante della pediatria di famiglia, non solo nell’assistenza quotidiana, ma anche nella prevenzione, con l’impatto sul perseguimento di adeguati stili di vita o la vaccinoprofilassi, a garanzia della salute delle future generazioni di adulti. Un compito questo che riteniamo essere caratteristico del pediatra di famiglia per competenza professionale e per il ruolo nel rapporto diretto con i genitori, in un periodo critico della vita, dalla culla alla soglia della maggiore età» ha concluso.