Formazione, e-health e blocco del turnover i temi toccati al FORUM PA. Angelo Lino Del Favero (Federsanità): «I ricorsi sono una realtà, serve un intervento…»
Deve essere un manager il direttore generale delle Asl. Perfettamente a suo agio nell’interpretare ed applicare normative in continua evoluzione, attento alle esigenze del personale in tema di formazione e aggiornamento ECM, è chiamato ad assicurare servizi efficienti ai cittadini anche davanti all’esiguità delle risorse e al blocco del turnover.
In un lungo confronto, nell’ambito del FORUM PA, i Dg hanno messo sul tavolo le principali criticità del momento, ma non si sono limitati a “piangersi addosso”. Un serrato confronto, arricchito da numerose e veraci testimonianze della platea, hanno portato a condividere strategie d’azione e nuovi obiettivi da raggiungere. Una leva da azionare è senza dubbio quella della sanità digitale, ma prima dell’e-health c’è il personale sanitario. Per questo si è parlato soprattutto di formazione e personale attraverso gli interventi di Pier Guido Carpani (Capo di Gabinetto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), Federico Gelli (Responsabile Sanità del PD), Enrico Desideri (Vicario Federsanità ANCI) e il Dg del dipartimento Programmazione del Ministero della Salute, Renato Botti. A tirare le fila del confronto il presidente di Federsanità ANCI, Angelo Lino Del Favero, ai nostri microfoni.
Presidente, siete partiti dalle classiche parole da convegno, come governance, riorganizzazione, interpretazioni normative, ma poi il dibattito si è acceso sui temi concreti della professione e su quello che bisogna garantire ai cittadini.
«Si parla della grande trasformazione in atto nella sanità italiana soprattutto all’interno delle Regioni. È un processo “bottom-up” che porta a rendere più efficienti le aziende e vincere la gara della sostenibilità ad ampliarne i confini a riorganizzare e quindi ridurre i costi di carattere amministrativo generale per investire più sul paziente e sui servizi strettamente sanitari. Ci sono diversi modelli, diversi metodi utilizzati nelle varie parti d’Italia però che convergono verso un unico obiettivo, quello di essere più efficienti ma soprattutto più efficaci in termini qualitativi per la cura del paziente».
A proposito di qualità, un tema centrale è stato quello della formazione e anche dalla platea gli interventi sono andati in questo senso. Una formazione di qualità viene chiesta da direttori generali e medici.
«Il tema della formazione è importantissimo, forse un po’ trascurato in questi anni. Abbiamo bisogno di far formazione e aggiornamento per i direttori generali, ma anche e soprattutto per i direttori di ospedale, di distretto, per tutti coloro che costituiscono il telaio, l’ossatura della responsabilità all’interno dell’azienda».
Un altro tema importante toccato anche con il direttore Botti (Ministero della Salute) è stato quello degli orari di lavoro. Per voi direttori generali è una grande responsabilità dover gestire la sofferenza del personale, chiamato ancora a turni massacranti per via del blocco del turnover.
«Certamente, i piani di rientro regionali e il blocco del turnover hanno creato seri disagi al personale. Ora spero ci siano le condizioni per rimediare, perché la qualità è anche legata ad una attività che non può essere iperstressante».
La legge 161, che doveva dare attuazione alla direttiva Ue 2003/88 sugli orari di lavoro, al momento non ha sortito gli effetti previsti. Qual è la strada che suggeriscono i Dg?
«Al momento è difficile, noi confidiamo che ci possa essere un colpo d’ala per la risoluzione».
Anche perché nel frattempo ci sono molti ricorsi, molte azioni legali contro lo Stato inadempiente sulla direttiva europea, e sempre più spesso voi direttori le appoggiate anche.
«È una realtà. Non aggiungo altro…».