No jab, no pay. Si chiama così la misura australiana per combattere i no-vax e convincere i genitori a vaccinare i propri figli. In poche parole, chi non presenta il certificato di vaccinazione non ha diritto agli sgravi fiscali per i figli a carico. Niente vaccinazioni, niente paga, appunto. Alle famiglie vengono tolti 28 dollari […]
No jab, no pay. Si chiama così la misura australiana per combattere i no-vax e convincere i genitori a vaccinare i propri figli. In poche parole, chi non presenta il certificato di vaccinazione non ha diritto agli sgravi fiscali per i figli a carico. Niente vaccinazioni, niente paga, appunto.
Alle famiglie vengono tolti 28 dollari ogni due settimane per ogni figlio di meno di 19 anni non vaccinato. Sono circa 730 dollari l’anno, che diventano 1460 se si hanno due figli e più di 2mila dollari se se ne hanno tre. Cifre importanti, per una famiglia.
È interessante però leggere le motivazioni che hanno spinto gli australiani a trattenere i soldi due volte al mese e non tutti insieme una volta l’anno: si tratta infatti di un «promemoria continuo dei rischi che i genitori fanno correre non solo ai propri figli ma anche a quelli degli altri». Esenti dalla misura, ovviamente, i bimbi che non possono vaccinarsi per problemi di salute certificati dal medico di famiglia.
Niente sanzioni amministrative quindi, niente autocertificazioni. E questa è solo una delle tante misure adottate in molti Paesi del mondo in cui le percentuali di vaccinati sono inferiori a quelle raccomandate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In Francia due anni fa due genitori che si erano rifiutati di vaccinare i figli sono stati condannati a due mesi di prigione; l’iscrizione a scuola è preclusa ai non vaccinati negli Stati Uniti e in Canada; in Germania i genitori no-vax devono firmare una liberatoria assumendosi tutte le responsabilità e le spese sanitarie per i propri figli e per le eventuali persone contagiate.
Insomma, i metodi possono essere tanti e differenti tra loro, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: raggiungere il 95% di vaccinati per assicurare la copertura di gregge. Misure che sono state e possono essere efficaci, ma che non convincono i più contrari. Tornando nella terra dei canguri, i no-vax si sono ben organizzati con medici “vicini agli anti-vaccinisti” che curano i figli. Allo stesso modo appena è entrato in vigore l’obbligo vaccinale in Italia molti genitori, non potendo iscrivere a scuola i propri figli, si sono organizzati con lezioni a domicilio. Le vie per scappare dai vaccini sono infinite.