La relazione del Presidente della Commissione Sanità del Senato Pierpaolo Sileri sulle comunicazioni Ue sul tema: tra le novità la volontà di testare progetti pilota dedicati alla diagnosi rapida delle malattie rare, alla prevenzione delle epidemie e all’individuazione delle minacce infettive
Accesso e condivisione in sicurezza dei dati sanitari, attuazione del Regolamento Ue sulla privacy e nuove prospettive della medicina personalizzata. Sono queste le tre principali tematiche su cui è focalizzata la Comunicazione della Commissione europea relativa alla trasformazione digitale della sanità e dell’assistenza nel mercato unico digitale, alla responsabilizzazione dei cittadini e alla creazione di una società più sana. Oggi il Presidente della Commissione Sanità del Senato Pierpaolo Sileri ha presentato una relazione in cui non mancano spunti importanti anche per la futura attività legislativa sul tema della sanità digitale, un campo in cui la Commissione europea rileva negli Stati membri «ritardi e lentezze». Tra i punti chiave quelli relativi all’assistenza basata su prevenzione e benessere con l’incoraggiamento di approcci incentrati sulle persone che permettano ai cittadini di assumersi la responsabilità della loro salute e di migliorare il proprio benessere. Ecco il testo integrale della relazione del Presidente Pierpaolo Sileri.
LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE PIERPAOLO SILERI
«La Comunicazione della Commissione europea in esame illustra le principali azioni da intraprendere al fine di utilizzare il potenziale delle tecnologie digitali nell’ambito della sanità e dell’assistenza, secondo gli obiettivi già delineati in materia nelle Conclusioni del Consiglio dell’8 dicembre 2017. Tra le principali sfide comuni a tutti i Paesi membri – individuate dalla Comunicazione in esame – figurano l’invecchiamento della popolazione, la multimorbilità (presenza di più patologie o condizioni croniche), la carenza del personale sanitario, le malattie legate a fattori di rischio (tabacco, alcol, obesità), la presenza di malattie che pongono problemi specifici come le malattie rare o quelle neurodegenerative, la resistenza agli antibiotici nonché la presenza di patogeni nuovi o riemergenti. A fronte di tali questioni, la Commissione rileva l’andamento sempre crescente dei costi pubblici sostenuti dai Paesi membri. Nel documento si sottolinea che tale contesto impone ai sistemi sanitari ed assistenziali europei di rinnovarsi, anche sviluppando gli strumenti offerti dalla digitalizzazione, rispetto ai quali la Commissione rileva ritardi e lentezze: la frammentazione del mercato e la mancanza di interoperabilità tra i sistemi limitano ancora i vantaggi di un mercato unico digitale nel settore sanitario.
Un primo tema svolto dalla Comunicazione è relativo all’accesso e alla condivisione in sicurezza dei dati sanitari. L’obiettivo richiamato dalla Commissione è quello dell’accesso dei cittadini ad un registro elettronico da qualsiasi territorio all’interno dell’Unione europea. Lo scambio transfrontaliero di dati sanitari (che dovrebbe arrivare a coinvolgere 22 Stati membri nel 2020) avviene su servizi digitali (infrastruttura eHealth) ed è basato sull’adesione volontaria delle autorità sanitarie e limitato ai fascicoli dei pazienti e alle prescrizioni.
Al riguardo, la Commissione intende: rivedere i requisiti e il funzionamento della rete eHealth per lo scambio transfrontaliero di dati sanitari; adottare specifiche raccomandazioni per estendere lo scambio alle cartelle cliniche, attualmente escluse; individuare ulteriori risorse finanziarie per lo scambio dei dati sanitari.
In tema di accesso e condivisione dei dati sanitari, è posta in rilievo nella Comunicazione l’entrata in vigore (il 25 maggio 2018) del Regolamento (UE) 2016/679 in materia di protezione dei dati personali: la Commissione intende monitorare l’attuazione del regolamento in questione con particolare riferimento alle sue ricadute in ambito sanitario.
Ulteriore tema trattato riguarda la qualità dei dati in vista della promozione della ricerca, della prevenzione e di una sanità e un’assistenza personalizzate. Il documento in esame sottolinea l’importanza della medicina personalizzata, un approccio che si giova della disponibilità e condivisione di dati sanitari e genomici. Occorre inoltre, secondo quanto affermato nella Comunicazione, facilitare l’uso dei medesimi dati per lo sviluppo delle politiche sanitarie e della ricerca. A tale scopo la Commissione intende testare alcune applicazioni pratiche relative a progetti pilota dedicati alla diagnosi rapida delle malattie rare, alla prevenzione delle epidemie e all’individuazione delle minacce infettive transfrontaliere. Viene inoltre posto in rilievo l’uso di megadati raccolti al di fuori di sperimentazioni cliniche formali (“dati reali”).
Riguardo ai profili qui sunteggiati, la Commissione intende costituire un meccanismo per il coordinamento volontario di autorità e di altre parti interessate per promuovere la condivisione e l’interoperabilità, ivi inclusa una rete europea sulla genomica con l’impegno di collegamento alle iniziative “omiche” in corso e di mappatura delle cellule umane. La Commissione intende quindi individuare specifici finanziamenti per avviare l’avvio delle azioni pilota e per lo sviluppo delle specifiche tecniche volte ad assicurare la sicurezza dell’accesso e della condivisione dei dati.
Secondo il documento in esame, l’approccio dell’assistenza incentrata sulle persone assume rilevanza anche sotto l’aspetto della prevenzione e del benessere. Tale aspetto, ad avviso della Commissione, assume particolare rilevanza alla luce dell’aumento della domanda di assistenza legato all’invecchiamento della popolazione, alla cronicità e alla multimorbilità. Il documento sottolinea quindi l’importanza degli approcci incentrati sulle persone che permettono ai cittadini di assumersi la responsabilità della loro salute e migliorare il proprio benessere.
Riguardo a tali profili la Commissione intende: promuovere principi comuni per convalidare e certificare le tecnologie sanitarie; promuovere le competenze dei cittadini, dei pazienti e degli operatori socio-assistenziali nell’uso di soluzioni digitali; sostenere finanziariamente lo scambio di pratiche migliori e innovative, il rafforzamento delle capacità e l’assistenza tecnica per le autorità sanitarie e assistenziali; informare gli interessati sulla possibilità di accedere a investimenti e appalti innovativi per la digitalizzazione in materia sanitaria.
A conclusione del documento vengono sunteggiate le tappe future del percorso delineato, incentrate sulla diffusione di tecnologie digitali che si adattino alle realtà locali e siano concepite per venire incontro alle esigenze delle persone, al fine di sostenere le strategie di riforma dei sistemi sanitari da parte degli Stati membri. Il rapido impiego delle nuove soluzioni offerte, conclude la Commissione, è possibile solo attraverso la cooperazione di tutti gli attori, la condivisione delle esperienze, la misurazione degli effetti e la diffusione degli strumenti innovativi tra gli Stati membri e le regioni».
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