Profilassi contro il Papillomavirus sotto il 50% per i giovani. L’allarme del Ministero della Salute seguito alla relazione sulle coperture vaccinali 2017. «Vaccino preventivo per tumore cervice ma anche per altre malattie oncologiche» così Rosa De Vincenzo, ginecologa Policlinico Gemelli
La vaccinazione anti-Hpv mostra un decremento nell’ultimo anno. Lo rileva il Ministero della Salute, nella relazione sui dati nazionali al 2017 sulle coperture vaccinali per Papillomavirus umano dove risulta che la profilassi scende sotto il 50% tra i più giovani. «Sarebbero necessari interventi in specifici contesti geografici tenendo presente che la vaccinazione anti-Hpv, pur non rientrando tra quelle obbligatorie secondo la legge Lorenzin, è un Lea (Livello essenziale di assistenza)» fa sapere il Ministero della Salute che fa notare quanto i dati italiani «siano discreti a confronto con le altre nazioni europee, ma ben al di sotto della soglia ottimale prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (95%)». Sull’importanza della profilassi per il Papilloma virus Sanità Informazione ha intervistato la Dottoressa Rosa De Vincenzo, ginecologa presso il Policlinico Gemelli di Roma specializzata in lesioni HPV.
LEGGI ANCHE: TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SUL PAPILLOMA VIRUS
Perché è consigliabile effettuare il vaccino contro il Papillomavirus?
«Si tratta di una vaccinazione assolutamente da consigliare perché esistono patologie correlate all’HPV che con l’adeguata profilassi possono essere prevenute. Prima di tutto il vaccino previene il tumore del collo dell’utero ed ogni eventuale lesione pre-tumorale e tumorale di tutto il tratto genitale. Questo è un impatto importante di prevenzione anche per altre malattie oncologiche».
Per quale fascia di età è consigliata la vaccinazione?
«La vaccinazione deve essere consigliata soprattutto per il target primario, si tratta delle bambine al 12° anno di età. M a è importante sottolineare che il vaccino è diventato universale non più mono-genere ma rivolto anche agli adolescenti maschi».
Qual è finora l’impatto del vaccino sul target maschile?
«Per quanto riguarda la popolazione maschile siamo ancor all’inizio. La vaccinazione contro l’HPV è stata inserita nel Piano di Prevenzione Nazionale Vaccini 2017-2019 soltanto a fine 2017, dunque siamo all’inizio del monitoraggio. Tuttavia posso dire che i migliori risultati in termini di coperture – in tutti i programmi di vaccinazione non solo per l’HPV – si ottengono quando viene fatta una corretta informazione a livello scolastico, quindi ritengo sia assolutamente consigliabile fare una promozione efficace nelle classi».
Il vaccino è gratuito?
«Per adesso il vaccino è gratuito per le ragazze entro il 12° anno di età, altre Regioni hanno ampliato il raggio offrendo la copertura anche ad altre fasce di età. Per i maschi il vaccino è gratuito fino ai 14 anni di vita anche se estendibile fino a 26 anni di età. In futuro vedremo se verrà discussa la questione gratuità per incentivare la profilassi».
Ci sono controindicazioni?
«Le controindicazioni sono pochissime. Ovviamente il vaccino è sconsigliato agli stessi soggetti che non hanno potuto fare le vaccinazioni pediatriche infantili, quindi mi riferisco a casi eccezionali, situazioni in cui alla profilassi è seguito shock anafilattico o altro genere di reazioni. Da sconsigliare il vaccino per chi sta seguendo terapie impegnative come la chemio o la radioterapia. In altri casi, meno gravi, può insorgere della febbre – come succede in alcuni casi con le vaccinazioni infantili – ma le controindicazioni, ci tengo a sottolineare, sono veramente poche».