Dalla febbre gialla alle epatiti, ogni viaggio ha il suo vaccino. Ma per il virologo Burioni «prima di pensare a malattie esotiche innalziamo le coperture vaccinali in Italia»
La notizia dell’epidemia di morbillo in Italia era giunta Oltreoceano già lo scorso anno. A maggio il sito del Centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) ha pubblicato nuovamente l’avviso, consigliando ai viaggiatori diretti nella Penisola di assicurarsi di essere vaccinati contro il morbillo. Mentre chi ha prenotato le vacanze in Paesi esotici o in via di sviluppo cerca informazioni sulle profilassi da seguire per tutelarsi contro malaria, febbre gialla, dengue o chikungunya, chi ha scelto Paesi meno a rischio di malattie infettive dorme sonni più tranquilli, e magari nemmeno si pone il problema delle vaccinazioni.
«Prima di pensare a malattie esotiche pensiamo ad innalzare la copertura contro il morbillo, con l’esavalente e aumentare i vaccinati contro il papilloma, contro il meningococco e contro lo pneumococco, che sono i pericoli più grandi. Partiamo da qui, visto che gli stranieri che vengono in Italia hanno l’indicazione di vaccinarsi contro il morbillo perché nel nostro Paese c’è un’epidemia». Con il solito tono polemico ma efficace, il virologo Roberto Burioni commenta così ai nostri microfoni l’eventualità che molti genitori scettici nei confronti dei vaccini corrano ai centri vaccinali per tutelarsi contro malattie infettive prima delle vacanze.
«Poi ovviamente – aggiunge – quando si va in un Paese straniero bisogna fare tutti i vaccini necessari che variano di destinazione in destinazione». Come sapere allora quali vaccinazioni vanno fatte prima di partire? Il sito del Ministero della Salute corre in soccorso dei viaggiatori spaesati con l’elenco delle vaccinazioni principali per i viaggiatori internazionali e offre inoltre un utile e semplice portale in cui inserire la destinazione per sapere se la vaccinazione contro la febbre gialla e la profilassi contro la malaria sono richieste o consigliate.
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Sono infatti queste due malattie le più temute da chi si reca in determinate aree del mondo. Il vaccino anti-febbre gialla è raccomandato a tutti i viaggiatori diretti nei Paesi dell’Africa centrale, occidentale e orientale e del Sud America in cui la malattia è endemica. In alcuni Paesi, come il Camerun, la Costa d’Avorio, il Ghana o il Mali, vige l’obbligo di richiedere un certificato valido di vaccinazione, anche solo per il transito aeroportuale. Contro la malaria è invece necessario seguire una profilassi specifica che varia in base al rischio del Paese di destinazione, alle specie prevalenti di parassiti nell’area, al livello e la diffusione della resistenza ai farmaci e al possibile rischio di effetti collaterali derivanti dall’utilizzo di farmaci profilattici.
Ai viaggiatori che si recano in Asia per almeno un mese durante la stagione delle piogge o ai viaggiatori che svolgeranno, anche per un periodo inferiore, attività a rischio con una prolungata esposizione all’aperto quali trekking, campeggio o pesca si raccomanda il vaccino anti-encefalite giapponese.
Il vaccino anti-epatite A è raccomandato per tutti i viaggiatori non immuni che si recano in Paesi o in aree a rischio, soprattutto per soggiorni in luoghi privi di fognature adeguate e con bassi livelli igienico-sanitari (l’infezione è particolarmente diffusa in Africa, Asia, Paesi del Bacino del Mediterraneo, Medio Oriente, Centro e Sud America). L’anti-epatite B è invece raccomandato per tutti i viaggiatori non vaccinati che si recano in Paesi o in aree a rischio (soprattutto in Africa e Asia).
Chi ha in programma un viaggio in India, in Vietnam, in Tajikistan o in altre aree endemiche, soprattutto quando la permanenza è superiore a un mese, dovrebbe vaccinarsi contro la febbre tifoide. Per i Paesi della cintura subsahariana è raccomandato l’anti-meningococco, che è inoltre obbligatorio per tutti i viaggiatori che si recano in pellegrinaggio a La Mecca.
L’anti-encefalite da zecca è raccomandato per i viaggiatori in aree rurali o forestali di aree endemiche fino ad altitudini di circa 1400 metri. Attualmente i Paesi considerati a maggior rischio sono gli Stati Baltici, la Slovenia e la Russia. Chi starà per più di quattro settimane in Afghanistan, Pakistan, Nigeria o Siria deve essere in possesso di certificato di vaccinazione contro la poliomielite ed effettuare una dose vaccinale di richiamo nel periodo compreso tra quattro settimane e dodici mesi precedenti al viaggio. Infine, l’antirabbica è raccomandato per tutti i viaggiatori coinvolti in attività che potrebbero portarli a contatto con cani, pipistrelli o animali selvatici diretti in aree endemiche di Asia, Africa e America Latina.