Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Bio, la radio ufficiale dell’ordine, on air da lunedì 23 luglio. «Perchè l’esigenza di Radio Bio? Perché i biologi ormai rappresentano una categoria giovanissima, la radio, che può essere scaricata anche dall’applicazione dell’ONB disponibile da oggi per gli smartphone; è uno […]
Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Bio, la radio ufficiale dell’ordine, on air da lunedì 23 luglio.
«Perchè l’esigenza di Radio Bio? Perché i biologi ormai rappresentano una categoria giovanissima, la radio, che può essere scaricata anche dall’applicazione dell’ONB disponibile da oggi per gli smartphone; è uno strumento non solo di ascolto per lo svago ma anche un punto di riferimento per i biologi e non solo», ha dichiarato Vincenzo D’Anna.
Il presidente dell’ONB ha aggiunto: «Ho voluto affermare fin dall’inizio del mio mandato che non sono qui per contemplare l’esistente. Voglio migliorare il livello qualitativo dei corsi, dei convegni, aumentare i servizi a disposizione dei nostri iscritti, voglio portare i biologi al mondo della ribalta. Questa è una categoria che è giovane, che professa una scienza che è in continua espansione, il biologo oggi può svolgere 27 attività, questa è una scienza che è al passo coi tempi e che anzi molto spesso con le proprie scoperte li determina. Perché i biologi devono essere considerati dall’opinione pubblica come i fratelli sciocchi dei medici? Bisogna perdere questo complesso d’inferiorità, perdere questo abito dimesso e rivendicare con forza lo spazio che ci compete».
Radio Bio non sarà rivolta esclusivamente ai biologi. Il presidente Vincenzo D’Anna fa chiarezza: «Noi stamperemo un giornale cartaceo che si chiamerà Bio’S e che sarà un vero e proprio magazine. Ne avremmo potuto fare a meno, visto che il nostro giornale online fa oltre 20.000 contatti, avremmo potuto limitarci a fare questo. Invece abbiamo voluto dar vita, assieme a grandi personalità come il Cardinale Fisichella, che curerà una rivista di bioetica, un vero e proprio magazine perché il biologo non deve parlare solo con sé stesso. E’ un cittadino, deve tenersi al passo con i fatti sociali, civili, politici ed economici. La stessa cosa vale per la radio, che si rivolge ad una platea molto più vasta dei soli iscritti all’ordine nazionale dei biologi».
Ancora sulla radio: «Già da adesso sono previste tredici edizioni di aggiornamento quotidiane con i gr, otto spazi dedicati al meteo, un programma dedicato alla cultura classica, uno dedicato a nozioni di scienza accompagnate al rock and roll, uno spazio riservato alla fisica, sarà possibile ascoltare biotube, e stanno arrivando altre rubriche. Su Radio Bio ne sentiremo delle belle».