Nutri e Previeni 14 Giugno 2015 13:13

Un italiano su 5 è obeso, ma pensa di esssere sovrappeso

Quasi un italiano su 5 (il 18%) è obeso, ma pensa di essere sovrappeso. Questo il dato sconcertante che emerge da uno studio sulla percezione dell’obesità condotto su 14mila persone di 7 paesi europei dalla società Opinium in collaborazione con l’Associazione europea per lo studio dell’obesità (Easo), presentato a Milano a Palazzo Pirelli. Rispetto ai cittadini degli altri paesi analizzati […]

Un italiano su 5 è obeso, ma pensa di esssere sovrappeso

shutterstock_187633952Quasi un italiano su 5 (il 18%) è obeso, ma pensa di essere sovrappeso. Questo il dato sconcertante che emerge da uno studio sulla percezione dell’obesità condotto su 14mila persone di 7 paesi europei dalla società Opinium in collaborazione con l’Associazione europea per lo studio dell’obesità (Easo), presentato a Milano a Palazzo Pirelli.

Rispetto ai cittadini degli altri paesi analizzati (Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania e Regno Unito), gli italiani hanno mostrato di essere più consapevoli che l’obesità è una malattia, con una percentuale del 62% (che nel caso delle donne sale al 69%) contro la media europea del 46%. Infatti la ricerca ha mostrato che 4 europei su 5 sottovalutano il proprio eccesso di peso. Il paese con la percentuale più alta di obesi che pensano di essere in forma, al massimo in sovrappeso o, addirittura, sottopeso è la Finlandia con l’81% degli intervistati seguita da Germania (79%) e Belgio (78%), contro il 72% degli italiani.

Riguardo le cause di questa malattia, in Italia sono additati come principali responsabili la dieta poco equilibrata (per il 67%) e lo stile di vita scorretto (61%); lo donne, poi, sono più propense degli uomini a credere che tra i motivi possa esserci anche lo stress (60% contro 47%).

Inoltre il 65% degli italiani è favorevole alle cure con i farmaci, contro la media europea del 22%, e l’ipotesi di un intervento chirurgico viene presa in considerazione al Sud (52%) più che al Nord Italia (45-47%).

“E’ vero che siamo un pò più virtuosi degli altri europei, ma abbiamo la maglia nera per l’obesità infantile”, ha infine aggiunto Paolo Sbraccia, presidente della Società italiana dell’obesità e rappresentante di Easo, che ha illustrato la ricerca insieme con Ferruccio Santini della Società italiana di chirurgia dell’obesità e Marina Biglia, dell’associazione Amici Obesi.

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