Un’interrogazione al Ministro della Salute per chiedere la revisione dei criteri dello stanziamento del fondo per la riduzione della quota fissa sulla ricetta. È l’idea lanciata da Doriana Sarli, M5S, componente della Commissione Affari Sociali della Camera per colmare il gap nella sanità tra nord e sud che va accentuandosi sempre di più come dimostrano le ultime statistiche.
«Il Contratto del Governo del Cambiamento – spiega Sarli – punta ad uno sviluppo omogeneo del Paese con l’obiettivo di colmare il gap tra Nord e Sud. Crediamo convintamente che ciò debba accadere anche nell’ambito della Sanità. Nella vecchia legge di bilancio, approvata a dicembre del 2017, si stabiliva un fondo per la riduzione della quota fissa sulla ricetta prevedendo 60 milioni annui. I criteri per la ripartizione di tale stanziamento favoriscono le Regioni che hanno adottato iniziative finalizzate a ampliare il numero dei pazienti esentati. Questi criteri vanno rivisti. In un’interrogazione al Ministro della Salute e al Ministro dell’Economia, infatti, ho chiesto al Governo di porre rimedio alla condizione che vede la maggior parte delle regioni del Mezzogiorno d’Italia penalizzate dal riparto dei finanziamenti previsti dal fondo».
Secondo Sarli molti indicatori non sono stati presi in considerazione: il tasso di abbandono alle cure, la difficoltà di accesso ai servizi, il livello di disoccupazione e di aspettativa di vita sono stati esclusi nella ripartizione del finanziamento. «Le finalità di questa interrogazione – continua Sarli – riguardano il riequilibrio della distribuzione delle risorse affinché sia garantita una maggiore omogeneità della qualità delle cure ed equità nell’accesso ai servizi sanitari in tutto il territorio nazionale, attenuando le differenze tra le regioni del Nord e quelle del Sud. Puntiamo al superamento del ticket fisso sulla ricetta medica e per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, prevedendo più risorse a sostegno del Servizio Sanitario Nazionale».