I presidi bocciano la linea del Governo e annunciano: «Non è possibile far prevalere la nuova circolare Grillo-Busseti. Per noi resta in vigore la legge Lorenzin». Il Ministro della Salute: «Polemica surreale e tardiva»
«Il diritto alla Salute è prioritario rispetto a quello all’Istruzione». L’Associazione Nazionale Presidi scende in campo sul tema vaccini e dice no alla frequenza scolastica senza il certificato delle Asl. «Se non verrà presentato il certificato di avvenuta vaccinazione della Asl, non potremo permettere la frequenza dei bimbi a scuola, a nidi e materne. Non è possibile far prevalere la nuova circolare Grillo-Busseti». Una presa di posizione netta e convinta contro la decisione del Governo che sta lavorando per rinviare l’applicazione della legge: «Per ora, almeno fino all’inizio del nuovo anno scolastico, resta in vigore la Legge Lorenzin: sarà quest’ultima ad essere applicata» precisano i presidi.
Durante l’incontro che si è svolto al Ministero della Salute tra il Capo di Gabinetto Alfonso Celotto ed il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli, quest’ultimo ha fatto presente che se «il decreto Lorenzin fosse modificato nel senso ipotizzato, la presenza di bambini non vaccinati nelle scuole relative alla fascia di età 0-6 anni metterebbe a rischio la salute dei bambini che non si possono vaccinare e di quelli le cui difese immunitarie sono indebolite anche temporaneamente a seguito di patologie varie».
I presidi denunciano «un quadro sempre più confuso per le famiglie»: l’emendamento al decreto Milleproroghe, infatti, fa slittare di un anno l’obbligo – fornendo la possibilità a tutti i bambini di frequentare le scuole – ma sarà discusso definitivamente solo a settembre e a lezioni già iniziate. Troppo tardi. Alle scuole «servono norme chiare» secondo il punto di vista dei presidi che affermano: «Non vogliamo alzare muri, cercheremo di evitare di arrivare a questo punto ma fino a quando non c’è il certificato della Asl, l’iscrizione rimane ma la frequenza non è possibile, può avvenire solo dopo la consegna della documentazione a scuola».
Inoltre, dall’Associazione Nazionale Presidi arriva il no alle “classi differenziali”, composte dai soli bambini vaccinati in cui inserire i bambini immunodepressi per due motivi: si porrebbe un grave problema di carattere organizzativo ed i bambini non sarebbero comunque protetti nei momenti di ricreazione e negli spazi comuni.
Non si è fatta attendere la replica del ministro Giulia Grillo, ospite di Omnibus su La7: «La presa di posizione dei presidi italiani è una polemica assolutamente surreale e tardiva perchè l’autocertificazione è un atto deciso dal precedente governo e utilizzato per tutto il 2017, che è stato solo proseguito anche per il 2018». Si tratta dell’«ennesimo attacco politico, ma ormai ho le spalle larghe e mi sono abituata», ma avverte: «Autocertificare non significa certificare il falso, perchè sennò ti becchi sei mesi di carcere».